19 gli indagati - tra cui due ex rettori - per i quali i pm avevano chiesto tale provvedimento
SIENA. Una novità nelle vicende giudiziarie dell’Università di Siena. L’inchiesta è quella che porterà alla individuazione dei responsabili del dissesto dei conti dell’ateneo. Inchiesta partita oltre un anno e mezzo fa e che ha visto iscritti nel registro degli indagati 27 persone tra cui i due ex rettori Piero Tosi e Silvano Focardi.
Il quotidiano La Nazione di questa mattina (28 maggio) riporta la notizia di 19 richieste di arresti domiciliari richiesti dai pm Firrao e Nastasi che sono state rigettate dal Gip Francesco Bagnai. Tra i nomi delle persone colpite da questa richiesta di misure restrittive, avanzate nel marzo scorso, ci sarebbero stati anche i due ex rettori, “oltre ad alcuni componenti di vecchi Cda, direttori amministrativi (Antonio Caronna, Loriano Bigi e Emilio Miccolis), ex membri dei collegi dei revisori dei conti (Luciano Brundu, Renato Pianigiani, Arnaldo Noli, Enzo Martinelli) e responsabili dipendenti amministrativi e responsabili di alcune segreterie universitarie (Salvatore Interi, Monica Santinelli, Lia Rossi, Laura Goracci). Il Gip ne aveva subito rigettate otto e per gli altri c’erano stati altrettanti interrogatori di garanzia”.
Bagnai ha deciso di non accogliere la richesta dei due pm perchè non ha reputato che ci fossero più le circostanze che avrebbero reso opportuno l’allontanamento dall’ateneo. Quindi, nessun possibile inquinamento di prove, dato il tempo ormai trascorso ed il “cambio di attività” della maggior parte degli inquisiti. Tra pensionamenti (Tosi) e nuovi ruoli (Focardi è tornato a fare l’ordinario).
“Dopo la decisione del gip sono in arrivo i 415 bis (vale a dire la comunicazione ai 27 indagati della fine dell’indagine) – si legge nell’articolo de La Nazione – e poi verrà fissata l’udienza preliminare che dovrebbe esserci nel prossimo autunno”.
Adesso i tempi si fanno stretti: in Tribunale a Siena lo sanno. Il cerchio deve essere chiuso e le indagini portate a termine in tempi rapidi. Si rischia la prescrizione.