MILANO. Si è chiuso con il proscioglimento perché il fatto non sussiste il procedimento che vedeva indagati 16 manager di Unicredit, tra cui l’ex amministratore delegato Alessandro Profumo, e tre di Barclays in relazione a una presunta frode fiscale da 245 milioni di euro che sarebbe stata realizzata tra il 2007 e il 2009 attraverso un’operazione di finanza strutturata chiamata Brontos.
Unicredit e la banca britannica – secondo l’ipotesi accusatoria – avrebbero messo in piedi una serie di operazioni con società inglesi e lussemburghesi, mascherando gli utili e facendoli figurare come dividendi per pagare meno tasse. Ma per il giudice nulla di tutto questo è accaduto. Nella precedente udienza, lo stesso Profumo, attuale presidente di Mps, aveva voluto ribadire la correttezza del suo operato e di quello della banca. L’inchiesta, nata su iniziativa della procura di Milano e poi passata a Bologna, era stata trasferita a Roma, dove ha sede legale l’Unicredit, su decisione della Cassazione che aveva risolto così un conflitto di competenza territoriale.