di Andrea Pagliantini
Castelnuovo della Storia e dell’Arte 2023, primo giorno, atto secondo: dal culturale si passa al ricreativo in un luogo carico di storia passata, ma anche di un bel progetto futuro.
Campi, promontorio a picco su una romantica visione di mondo che lascia incantati.
Castello diventato villaggio agricolo, luogo amato e vissuto, posto di feste estive curate e gestite dalle capaci massaie di San Gusmè.
Da quelle ultime feste rivive la festa della distesa dei tavoli, le persone che mangiano vista mondo sottostante, il sogno diventato realtà di Mirko Franzoi e Gabriella Merucci, di vivere in un luogo appartato, creando una piccola fattoria con animali, orto, dove piccoli gruppi possono gustare la loro cucina, i loro prodotti e vedere quanta dedizione serve per essere all’altezza della terra e dei suoi frutti.
Una gioiosa tavolata sotto il sole carezzevole di maggio, ricotta e zafferano, farro, cinghiale in umido in ottima forma, gli intingoli di un tempo sulle uova sode, il vino dei filari che si perdono all’orizzonte di questa terra splendida che ha bisogno di: “di contadini, di poeti, gente che sa fare il pane, che ama gli alberi e riconosce il vento”, per dirla con le parole di Franco Arminio.