RADICOFANI – Il prossimo 5 febbraio Radicofani festeggia, come ogni anno, la patrona sant’Agata. Al mattino viene celebrata la messa con il vescovo e, a seguire, la banda musicale di Radicofani accompagna per le vie del borgo la grande processione, durante la quale le associazioni religiose onorano la statua della santa, portata in spalla dai confratelli dell’antica Congregazione. Nel pomeriggio, i festeggiamenti si concludono con il canto dei vespri ed il bacio della reliquia. Il legame che unisce gli abitanti di Radicofani a sant’Agata è viscerale: per gli abitanti è come una sorella maggiore.
Eppure il legame tra Radicofani e la sua patrona non è antichissimo. Il culto di sant’Agata nasce intorno alla prima metà del 1700, in seguito ai numerosi e distruttivi terremoti che avevano colpito la comunità di Radicofani e avevano portato i suoi abitanti alla povertà e alla disperazione. Così il 16 agosto 1727, un piccolo gruppo di coraggiosi compaesani decisero di partire a piedi alla volta di Catania, con lo scopo di implorare l’arcivescovo di quella città di concedergli una reliquia della santa. Ottenuto un piccolo frammento osseo, durante il viaggio di ritorno fecero sosta a Roma dal papa. Arrivarono a Radicofani ai primi di novembre e furono accolti dal resto della popolazione con una cerimonia solenne, proclamando, in questo modo, Sant’Agata patrona principale del paese.
Ancora oggi un canto ricorda questo avvenimento, che nella seconda strofa recita : “Nostri padri da Catania, ti portarono in processione, genuflessi riverenti e con somma devozione“. Lo stesso anno, fu fondata una centuria, che popolarmente viene chiamata Congregazione di Sant’Agata. Nel 1792 venne soppresso il convento dei Frati minori conventuali e l’anno seguente, il vescovo Pannilini consegnò la Chiesa francescana di san Lorenzo alla congregazione di sant’Agata. I confratelli ristrutturano la chiesa e la dedicarono alla martire catanese. Ancora oggi la chiesa di sant’Agata è di proprietà della congregazione, la quale si occupa di preparare, oltre alla festa della santa e le normali festività liturgiche, anche numerose pratiche pie, in particolar modo durante la settimana santa. Agata (dal greco, ”buona virtuosa e nobile di spirito”) nacque a Catania tra il 230 e il 235 d.c. Morì, in seguito a un martirio il 5 febbraio del 251 d.c., di fronte a una folla commossa. Il suo corpo si conserva ancora a Catania.