La cerimonia si terrà oggi, alle 17,30 presso la sala Fellini del Parco Acquasanta
![](https://www.ilcittadinoonline.it/wp-content/uploads/2016/08/tafuri-n.jpg)
CHIANCIANO TERME. ll poeta vietrese Enzo Tafuri, insignito a maggio del 2016 del Premio Speciale “Athos Lazzari” con l’opera “Voli di Colomba”, nell’ambito del Premio Letterario Internazionale Città di Cattolica-Pegasus Literary VIII^ Edizione, sarà premiato mercoledì 10 agosto 2016 alle ore 17.30, presso la Sala Fellini (Terme di Chianciano, Parco Acquasanta) al “Premio Fedeltà” a Chianciano Terme per le sue opere e la sua attività poetica, oltre che per aver da anni soggiornato nella città termale. Grande soddisfazione per Vincenzo Tafuri che dopo i vari riconoscimenti ricevuti in moltissime manifestazioni culturali in Italia, torna a Chianciano Terme. Vincenzo Tafuri, nato a Vietri sul Mare, in provincia di Salerno nel 1941, ha sempre avuto la passione per la poesia e la cultura umanistica in genere ed ha partecipato a vari concorsi letterari, ricevendo numerosi riconoscimenti in ambito nazionale, tra i quali in particolare il “XXV Premio Internazionale di Poesia Alfonso Gatto” edizione 2009 con l’opera prima “La Costiera addormentata”. La sua formazione letteraria è stata elevata con la partecipazione ai concorsi internazionali di poesia “Firenze Capitale d’Europa” e si pregia di essere incluso tra gli artisti di rilievo al famoso Bar Letterario “Le Giubbe Rosse”. Ha ricevuto lettere di apprezzamento per poesie civili tra le quali: Presidenza della Repubblica Italiana; Comando Generale Arma dei Carabinieri di Roma; Segreteria di Stato del Vaticano a nome del Pontefice. Inoltre è Presidente dell’Associazione “Borgo d’Albori – Costa d’Amalfi”, organizzatrice del Premio Letterario Nazionale Albori.
Tafuri ha dedicato a Chianciano negli anni precedenti anche delle poesie.
Chianciano
Pendii di erbe, aromi di terra.
Volo di fantastici aquiloni,verdi pastelli,
onde di luci ai chiarori sfumati.
Cupole vergini nell’intimo sussurro,
gocce di rugiada come lacrime bianche.
Terso l’azzurro al filtro di foglie.
Lindore di acque, riflessi di schiume,
armonia di note, musica dell’animo.
Voci di canti nel raccolto silenzio.
Torpore di membra, stringe la morsa
lento l’abbrivio.
Docili onde alla battigia, serenità
pacate nell’ansia svanita.
Ninfe di sogni, accolgono ragazze col
sorriso pudico, le labbra, fiore di vita.
Cigni di gioventù al fresco dei vent’anni,
quell’infinito cielo alle aurore rosa.
Femminilità gioiose, ritmo di mani
nel brusio dei volti.
Confluiscono oceani, onde tumultuose
di vibrante energia, argille come aliti di fuochi.
Dolce natura, culla d’amore, le mani calde della terra
come seno di madre.
(Vincenzo Tafuri, Chianciano Terme 18 agosto 2010
La piazza di Chianciano
Asfalto bruciato, nastro vorace, cupo soffio di fuoco.
Avviene, poi, l’argine di pensiero,
scenografia di città, stimolo creativo,
ansia di decoro.
Il mattino nel vuoto silenzio, alberi
muti ascoltano il vento.
Grigio tappeto, appare l’asettica architettura,
diaframma di scena.
Steli di pietra come impronte di terra
al muschio vergine.
L’arco del sole irradia ombre pacate,
magie ondulate, specchio di colline,
come morbide carezze.
Vive la piazza, scorre il sipario, passi
felpati, geometrie schematiche, cubi
schierati come sentinelle remote.
Saltellano vasche al gioco di acque,
ruscelli fluenti.
Zampilli di cascate, steli di fiori,
una danza di note!
Angoli d’ascolto, echi di parole, cortili
d’immagini al sereno gioire di fanciulli.
La sera, al rosso tramonto, all’ascolto
del canto di luna, stringerò la tua
mano, il sorriso nella morbida nicchia d’amore.
Il villaggio dell’umanità nell’utopia del tempo.
(Vincenzo Tafuri, Chianciano Terme 10 agosto 2013)