C’è tempo fino a domenica 17 luglio per visitare la mostra di Emanuele Greco “Studi di Paesaggio”, nella sala delle Macine a Monteroni d’Arbia
![](https://www.ilcittadinoonline.it/wp-content/uploads/2016/07/studi_paesaggio.jpg)
MONTERONI D’ARBIA. Si chiama “Studi di paesaggio” ed è la mostra di disegni che il pittore Emanuele Greco ha inaugurato a Monteroni d’Arbia nella sala delle Macine. La mostra, che resterà aperta fino a domenica 17 luglio (il pomeriggio in orario 16.30-19.30 ) è un omaggio al territorio di Monteroni ed alla val d’Arbia mostrato e raccontato con stili diversi e diverse tecniche pittoriche.
“Il percorso espositivo – si legge nella presentazione della mostra – nasce da un’interazione artista-territorio slegata dall’abitato, dal quotidiano, dall’immagine stratificata del luogo, azzerando qualsiasi conoscenza somministrata o empirica e partendo dal suo aspetto più nudo e sostanziale. Un passo che demolisce l’idea del “paesaggio cartolina” tentando di comunicare al di sotto della superficie. Un’ intima fusione uomo-natura senza nessun dominio di ciascuna delle parti”.
“Studi di Paesaggio” è allestito nella Sala delle Macine in piazzetta del Mulino a Monteroni d’Arbia, il percorso espositivo è formato da 20 disegni, 2 dipinti e 6 cubi espositivi, che mostrano alcuni dettagli del paesaggio di Monteroni d’Arbia attraverso “quella muta ricchezza di significati intensi e mai univoci, tentando così di non inibire il gioco di libera immersione e interpretazione”.
“Studi di Paesaggio” è allestito nella Sala delle Macine in piazzetta del Mulino a Monteroni d’Arbia, il percorso espositivo è formato da 20 disegni, 2 dipinti e 6 cubi espositivi, che mostrano alcuni dettagli del paesaggio di Monteroni d’Arbia attraverso “quella muta ricchezza di significati intensi e mai univoci, tentando così di non inibire il gioco di libera immersione e interpretazione”.
Uno dei fini che la mostra si pone è quello di stimolare il senso di appartenenza che permetta inizialmente ai cittadini di conoscere e apprezzare gli aspetti naturalistici, per poi passare a quelli storici e culturali del luogo in cui vivono.