25 Aprile senza la partecipazione popolare, in diretta su Facebook. Il racconto di un testimone dell’impiccagione di Giuseppe Marino, giugno ‘44
MONTEPULCIANO. Per il secondo anno consecutivo il 25 Aprile – Festa della Liberazione, si celebra in forma ridotta a causa delle norme anti-contagio. Una situazione impensabile nella quale, però, il Comune di Montepulciano, al pari di tante Istituzioni, in tutta Italia, ha trovato la modalità corretta per celebrare il fondamentale anniversario.
Domenica, alle 11.30, il Sindaco Michele Angiolini, con il gonfalone del Comune, si troverà dunque al Giardino di Poggiofanti per deporre una corona d’alloro presso il monumento che ricorda i martiri della Resistenza. Insieme ad Angiolini, ci sarà Irene Bettollini, giovanissima rappresentante dell’ANPI Montepulciano, che, come il Sindaco, interverrà per sottolineare il significato della cerimonia.
La presenza sarà ristretta ad un numero ridottissimo di persone che, subito dopo, sempre senza corteo, si recheranno al Borgo Buio per rendere omaggio alle lapidi che ricordano l’esecuzione di Giuseppe Marino, giovanissimo partigiano siciliano impiccato ad un lampione dai soldati tedeschi il 23 giugno 1944.
Una tromba solista dell’Istituto di Musica “Henze” accompagnerà le fasi salienti dei due momenti eseguendo il Silenzio d’ordinanza.
La cerimonia di Poggiofanti sarà trasmessa in diretta sulla pagina Facebook del Comune di Montepulciano.
Alle 10.15, sempre sulla stessa pagina Facebook, il Comune trasmetterà un’intervista a Sergio Sadotti, testimone dell’impiccagione di Giuseppe Marino. Fiorentino di nascita, oggi novantaquattrenne, trasferitosi nelle Marche per la sua attività di Dirigente della Pubblica Istruzione, il Prof. Sadotti ha brevemente narrato in una lettera inviata al Sindaco la propria esperienza. Nel ’44, all’età di 16 anni, in quanto orfano di padre, era studente del collegio San Girolamo e si trovò accanto al Vescovo, Mons. Emilio Giorgi, al momento della benedizione del corpo del giovane martire. Nell’intervista Sadotti rievoca questa terribile esperienza e racconta altri fatti vissuti a Montepulciano, in quei drammatici anni di guerra.