Sarà presentato domani a Monteroni il libro di Gino Civitelli
MONTERONI D’ARBIA- La storia della Val d’Arbia e le radici di una comunità in un libro scritto da Gino Civitelli ed edito da Aska. L’opera, intitolata “Le nostre radici – il lavoro e la vita in Val d’Arbia nel secolo scorso” che contiene un’introduzione di Gianfranco Molteni, sarà presentata domani, sabato 6 dicembre alle 17,30 al Supercinema di Monteroni d’Arbia e prima della presentazione sarà proiettato il cortometraggio “Mezzadria”.
“Un lavoro indispensabile ed atteso questo di Gino Civitelli – spiega il sindaco di Monteroni d’Arbia Gabriele Berni – prima di tutto perché si pone l’importante obiettivo di tracciare quelle che sono le radici di tutto il territorio e di conseguenza il collante di tutta la nostra comunità. Poi perché lega questo tema a quello del lavoro facendoci capire che è da questo che nasce la società della Val d’Arbia ieri come oggi, dal lavoro e dalle lotte comuni. In questo senso quest’opera sarà fondamentale non soltanto per scoprire il nostro passato ma anche per raccontarlo ai tanti che oggi fanno parte della nostra comunità ma non ne hanno condiviso le radici storiche: condividere significa conoscere e quindi rendere la nostra storia davvero la storia di tutti”.
Il libro oltre a viaggiare sul filo della memoria del territorio nel corso del Novecento ha una grande selezione fotografica che racconta in modo chiaro ed evidente i cambiamenti sociali del secolo scorso ed è diviso in capitoli tematici come: le persone, i lavori, la trebbiatura, le lotte. Inoltre contiene un glossario che raccoglie e spiega i termini dialettali contenuti nel volume.
“Si riconosce un territorio vivo – conclude il sindaco – proprio perché il lavoro, oggi come allora, è stato il volano non soltanto economico ma anche sociale, determinando da sempre l’immigrazione sul nostro territorio e la crescita personale e sociale dei tanti abitanti della val d’Arbia. Ringraziamo quindi Gino Civitelli per l’ennesimo regalo che fa con il suo lavoro di ricerca alla nostra storia ed alla nostra cultura”.
