Appuntamento dal 28 marzo al 9 aprile presso la galleria Wikiarte
BOLOGNA – La galleria Wikiarte di Bologna dedica una personale a Mauro Fastelli, artista sarteanese. Dal 28 marzo al 9 aprile le sue opere saranno ospitate nei prestigiosi spazi di via San Felice 18, accanto a quelle di Mauro Trentini e Luciano Cantoni. La mostra (inaugurazione sabato 28, ore 18, apertura dal martedì al sabato, con orario continuato, ore 11-19 ) è presentata da Giorgio Grasso e curata da Deborah Petroni. Mauro Fastelli nasce il 13 settembre 1979 a Sarteano, in provincia di Siena e nel cuore della Val d’ Orcia, dove vive e lavora nel suo laboratorio-atelier.
Da sempre affascinato dal mondo dell’ oreficeria, dopo il diploma ha subito iniziato la sua formazione come orafo. Con il passare degli anni la passione non solo per i metalli preziosi, ma per i metalli in generale, diventa ancora più intensa e lo spinge ad elaborare, attraverso tecniche orafe, vere e proprie sculture ed installazioni in oro ferro ed altri materiali, che rendono tangibili le sue idee e i suoi progetti.
Il sindaco Francesco Landi esprime soddisfazione: “Mauro – afferma – è una delle espressioni più alte di un paese che si sta affermando per la grande creatività dei suoi abitanti. Lo dimostrano gli eventi, gli spettacoli, le realizzazioni artistiche che ci caratterizzano. A questo giovane artista e amico vanno le felicitazioni e gli auguri miei personali e di tutta Sarteano.
Il critico d’arte Monia Malimpensa lo descrive così: “Attraverso la lettura del suo lavoro, si potrebbe definire un artigiano dei materiali. Ma forse ancor di più un artigiano del pensiero: infatti nell’osservare un’opera di Fastelli si intuisce un pensiero forte, un concetto in embrione che prende forma attraverso la lavorazione dei materiali eterogenei sia ricchi che poveri. Infatti, nelle sue opere, si intersecano stili e materiali, design e forme vintage, materia e pensiero. Nel suo laboratorio- bottega, come ama definirlo spesso l’artista, si respirano emozioni particolari che sono le stesse delle quali il suo lavoro si nutre, un espressione di ricerca continua nell’indagare la forma e la materia che comunemente viene definita ‘superflua’ attribuendogli così un significato nuovo che rende necessario e personale anche l’effimero.” Per informazioni sulla mostra: info@wikiarte.com,www.wikiarte.com.