Attenzione al sociale e tagli alla cultura
di Alessandra Siotto
SIENA. Il consiglio comunale ha approvato oggi (10 marzo) il bilancio di previsione per il 2011, con 22 voti favorevoli e 4 contrari. Il totale del bilancio è di 142.699.060 euro, con una spesa corrente di 75.379.327 euro, mentre la spesa di investimento netta sarà di 16.671.000 euro, numeri condizionati dai tagli e dai limiti di spesa per gli enti locali, ma anche dalla riduzione del contributo della Fondazione MPS.
I TAGLI. “Sul bilancio – ha sottolineato l’assessore Massimo Bianchi – pesano in maniera davvero fortissima e negativa le conseguenze della ‘Manovra Tremonti’ del maggio 2010, che ha previsto riduzioni ai trasferimenti agli enti locali e tetti a specifiche spese, nonché l’irrigidimento ulteriore del patto di stabilità interno. I tagli sono di dimensioni inedite e straordinarie: il 12,7% del totale trasferimenti a novembre 2010, 1,5 miliardi di euro, che diverranno 2,5 miliardi a partire dal 2012. Il taglio per il Comune di Siena è di 2 milioni, circa 775.000 euro derivano dal rimborso dell’ICI prima casa istituito dal 2008″. Anche la Fondazione MPS nel 2011 erogherà 6,4 milioni di euro in meno rispetto al 2010.
I SERVIZI. Tuttavia rimane invariata la quota della spesa corrente destinata al sociale, pari al 17%. della spesa corrente. Restano invariate anche le risorse destinate al Fondo Affitti, così per la rete di servizi per anziani, minori e persone in difficoltà. Circa il 44% della spesa corrente del bilancio è destinato al “sociale allargato”, ovvero ai servizi del sociale, istruzione, cultura, sport e turismo. Invariata anche l’Ici e viene mantenuto il tetto di esenzione Irpef, mentre vengono rimodulate le fasce Isee in modo da favorire i più deboli. Sulla Tia, il Comune si impegna a presentare una proposta di agevolazione basata sull’Isee in tempo utile per la sua attuazione dal 2012.
LA SPESA. “C’è una contrazione della spesa corrente – ha affermato Bianchi – a fronte di minori entrate. Anche per il pesonale, si spenderà l’1,65% in meno rispetto al 2010, a parità di servizi gestiti, senza esternalizzazioni. Con il blocco delle retribuzioni 2011-13 e i limiti al turn over, previsti dalle normative del governo, ci sarà una ulteriore razionalizzazione degli uffici e dei servizi. Si risparmia anche con la chiusura delle Circoscrizioni e riducendo il consumo energetico, con la sostituzione dei corpi luminosi. Ci saranno riduzioni anche nella telefonia fissa e mobile”.
L’INDEBITAMENTO. Per quanto riguarda l’indebitamento, il ricorso all’indebitamento per i nuovi investimenti sarà ridottissimo; il debito per mutui e BOC, attualmente è di circa 125 milioni, dopo aver toccato il massimo nel 2008 con circa 134 e scenderà, a fine 2013 a 95 milioni. Il tasso medio di interesse sul debito del Comune è del 4,23%. La sua affidabilità è ancora certificata dalle agenzie Fitch e Moody’s, come negli anni precedenti.
CENNI: RIPENSARE LA CULTURA. “Sono tre gli elementi che devono essere sottolineati sul bilancio del Comune di Siena – ha spiegato il sindaco, Maurizio Cenni – Inprimo luogo il fatto che l’Amministrazione è riuscita a fare fronte ad una riduzione delle entrate di circa 10 milioni di euro tra il 2010 e il 2011, riduzione che comprende i tagli dei trasferimenti statali sia diretti che indiretti e i minori finanziamenti della Fondazione Monte dei Paschi di Siena. Non è diminuita la qualità e la quantità dei servizi e questo è indice di un bilancio sano, tenuto in ordine negli ultimi 10 anni”. “Il secondo punto – ha proseguito Cenni – riguarda il sociale: in questi anni c’è stato un investimento costante di grandi proporzioni sul sociale. Abbiamo alzato il livello di protezione sulle categorie più povere della città. Tra contributi affitti e nuove case popolari oggi, rispetto al 2001, abbiamo 1.300 famiglie seguite in più”. “Infine – ha affermato Cenni – è necessario variare gli investimenti: oggi non è pensabile operare in questo senso senza il coinvolgimento dei privati. Serve più privato e meno pubblico nella realizzazione di opere di interesse pubblico e questo è il tema su cui deve concentrarsi la politica della città. Deve essere il privato a concorrere in prima persona. Ne è un esempio lo stadio”. “Un settore del bilancio – ha detto il sindaco – in cui abbiamo una effettiva contrazione della spesa è quello dei beni culturali perchè per mantenere il sociale abbiamo dovuto razionalizzare sulla cultura. In un settore come questo è fondamentale cercare investimenti privati. La Città Aromatica e le iniziative del Capodanno non costano un centesimo al Comune perchè sono sovvenzionati dalle sponsorizzazioni. La politica dovrebbe razionalizzare le istituzioni che fanno attività culturali. Invece di fare 35 mostre al Santa Maria, se ne fanno 4 che costano meno e hanno più appeal e anche la Fondazione si deve impegnare per razionalizzare i progetti. Siena capitale della cultura non vuol dire solo mantenere la città attiva, ma è anche l’occasione per ripensare come sono organizzati i modelli dei beni culturali nella città e nella provincia”.
