SIENA. Circa 2000 volumi e 1500 riviste sull’educazione dei sordi, archiviati dal ‘500 a oggi. Oggi (18 dicembre), si è tenuta l’inaugurazione della biblioteca storica più importante d’Italia per non udenti, presso l’Istituto Tommaso Pendola di Siena. Una raccolta di libri storica sull’educazione dei sordi in ambito psicologico, sociologico e didattico si è aggiunta al ricco patrimonio culturale senese. Volumi di grandi autori come John Locke o addirittura Plinio il Vecchio e copie uniche originali. Un passato che dimostra come la sordità veniva considerata dai grandi filosofi classici e scienziati
Al taglio del nastro erano presenti Donatella Buti, presidente dell’Asp e Maria Teresa Fabbri, assessore ai Servizi Sociali del Comune di Siena. Accanto al vecchio refettorio dell’Istituto Pendola, trasformato in biblioteca, anche un museo di apparecchi audiologici e strumenti didattici unici nel suo genere (protesi e cuffie). Inoltre, è stata riproposta una vera aula degli anni 50 per i sordi. “Abbiamo voluto collocare nel pian terreno la biblioteca per renderla più accessibile al pubblico – dichiara Donatella Buti, presidente dell’Asp – in questo modo si dà la possibilità a tutti di approfondire la cultura sull’educazione dei sordi e favorire la ricerca scientifica, tesi di laurea e quant’altro”.
“Noi dell’Asp – continua Buti – nell’obiettivo di valorizzare la storia dell’antico Istituto Tommaso Pendola abbiamo colto l’occasione del recupero di questi locali, prestigiosi anche per l’importante affresco di Bernardino Fungai, per trasferirvi Biblioteca e Museo, precedentemente collocati in ambienti meno funzionali. Ciò ci ha permesso inoltre di utilizzare arredi antichi che hanno dato un fascino aggiunto.”
“Un recupero importante per Siena – afferma Maria Teresa Fabbri, assessore ai Servizi Sociali del Comune di Siena – Non va disperso infatti il patrimonio di esperienza accumulato dal Pendola in oltre 150 di attività”.
Alberto Rossi, coordinatore dell’attività didattica dell’Istituto ha accompagnato i giornalisti spiegando loro i libri e la storia della struttura. Nelle pareti è visibile anche un ricco archivio di foto che testimonia la presenza dei bambini, suddivisi in femmine e maschi, intenti in esercizi educativi (scuola, cucina) e in attività ludiche e ricreative (ricamo, falegnameria). La collocazione delle sale è stata effettuata dai sordi.
Al taglio del nastro erano presenti Donatella Buti, presidente dell’Asp e Maria Teresa Fabbri, assessore ai Servizi Sociali del Comune di Siena. Accanto al vecchio refettorio dell’Istituto Pendola, trasformato in biblioteca, anche un museo di apparecchi audiologici e strumenti didattici unici nel suo genere (protesi e cuffie). Inoltre, è stata riproposta una vera aula degli anni 50 per i sordi. “Abbiamo voluto collocare nel pian terreno la biblioteca per renderla più accessibile al pubblico – dichiara Donatella Buti, presidente dell’Asp – in questo modo si dà la possibilità a tutti di approfondire la cultura sull’educazione dei sordi e favorire la ricerca scientifica, tesi di laurea e quant’altro”.
“Noi dell’Asp – continua Buti – nell’obiettivo di valorizzare la storia dell’antico Istituto Tommaso Pendola abbiamo colto l’occasione del recupero di questi locali, prestigiosi anche per l’importante affresco di Bernardino Fungai, per trasferirvi Biblioteca e Museo, precedentemente collocati in ambienti meno funzionali. Ciò ci ha permesso inoltre di utilizzare arredi antichi che hanno dato un fascino aggiunto.”
“Un recupero importante per Siena – afferma Maria Teresa Fabbri, assessore ai Servizi Sociali del Comune di Siena – Non va disperso infatti il patrimonio di esperienza accumulato dal Pendola in oltre 150 di attività”.
Alberto Rossi, coordinatore dell’attività didattica dell’Istituto ha accompagnato i giornalisti spiegando loro i libri e la storia della struttura. Nelle pareti è visibile anche un ricco archivio di foto che testimonia la presenza dei bambini, suddivisi in femmine e maschi, intenti in esercizi educativi (scuola, cucina) e in attività ludiche e ricreative (ricamo, falegnameria). La collocazione delle sale è stata effettuata dai sordi.