“In Provincia di Siena – ha detto Bezzini – le persone sopra i 65 anni di età sono circa 67 mila, pari a oltre il 26 per cento della popolazione senese. Di queste oltre il 25 per cento vive sola, con punte che arrivano al 38 per cento per i pensionati sopra gli 80 anni. Il reddito medio da pensione in Provincia di Siena è pari a 769 euro al mese, anche se sono circa 20 mila quelle che non superano i 550 euro mensili. Questi dati devono farci riflettere su come sia necessario riformare il nostro sistema di welfare, includendo chi fino ad oggi è rimasto escluso e differenziando le risposte che richiedono più che mai di essere articolate e di tenere conto anche di quella parte di ceto medio che rischia di scivolare all’indietro nella scala sociale”.
“In questo quadro – ha continuato il presidente della Provincia di Siena – è necessario che il governo faccia la sua parte, adottando precise azioni a favore dei pensionati: dalla rivalutazione delle pensioni per recuperare la perdita di potere d'acquisto avvenuta in questi anni; alla riduzione delle tasse sui redditi da pensione e da lavoro; fino all’elaborazione di una legge nazionale per le persone non autosufficienti. Sono, infine, necessarie misure strutturali per combattere la diffusione della povertà e recuperare le risorse destinate alla sanità, tagliate alle Regioni e quelle del Fondo sociale stralciate agli enti locali. Su questi temi, ci auguriamo che trovino terreni unitari che vedano una grande convergenza di tutto il movimento sindacale che dovrà trovare una grande attenzione da parte di tutte le istituzioni”.
“La nostra Provincia – ha concluso Bezzini – è sempre stata vicina agli anziani e alla loro famiglie, andando anche oltre le sue competenze. E’ con questo spirito che, in questi anni, abbiamo investito le nostre risorse sull’assistenza domiciliare e la cura agli anziani autosufficienti e non, elaborando progetti come ‘Un euro all’ora’; ‘Un’assistenza in più’ e un ‘Buono per amico’”.
Anche il sindaco Maurizio Cenni è intervenuto nella questione. "Totale sostegno e condivisione per la preoccupazione dei pensionati dello Spi Cgil in questa settimana di mobilitazione organizzata in difesa dei loro diritti e della dignità dei cittadini fuori dai processi lavorativi”. È questo il commento del sindaco di Siena Maurizio Cenni dopo un incontro avuto questa mattina con i dirigenti del sindacato Spi-Cgil di Siena in cui gli è stata presentata la settimana di mobilitazione nazionale che si concluderà il 14 novembre con una manifestazione a Roma.“I pensionati senesi sono circa 90 mila, un numero molto alto visto che i senesi sopra i sessantacinque anni di età sono il 26% della popolazione, con una pensione media lorda di circa 13 mila euro: nella nostra provincia ci sono circa 20 mila persone che vivono sotto le 550 euro al mese. Un dato preoccupante che purtroppo non è soltanto relativo al nostro territorio, ma all’intera nazione. Per ridare dignità ai pensionati e ai non autosufficienti è necessario appoggiare questa iniziativa del sindacato e riaprire una discussione sul sistema di modello di welfare nella nostra provincia”.
La settimana di mobilitazione dello Spi-Cgil va dal 2 al 7 novembre e prevede una manifestazione a Roma per sabato 14. Nella piattaforma si chiede al governo la rivalutazione delle pensioni per recuperare la perdita di potere d’acquisto, la riduzione delle tasse sui redditi da pensione e da lavoro, una legge nazionale per le persone non autosufficienti, misure strutturali per combattere la diffusione della povertà che colpisce i tanti pensionati italiani. Lo Spi rivendica anche fondi certi per la sanità e la non autosufficienza ed il recupero della pesante riduzione di risorse agli Enti locali sui servizi sociali.