Chissà se i revisori si incontreranno con l'ad di Viale Sclavo

di Red
SIENA. A Siena si è diffusa una voce che vorrebbe Ferdinando Minucci in procinto di lasciare la Mens Sana per occupare la poltrona di presidente della Legabasket. Un giro di valzer che forse farebbe felici tanti – e c’è chi pensa potrebbe far riaprire i cordoni della borsa al nuovo management del vecchio sponsor – e che ha scatenato immediatamente un “parallelismo carrieristico” con le vicende dell’ex presidente di banca MPS, Giuseppe Mussari, che dall’istituto di credito fu dirottato alla guida dell’associazione delle banche, l’ABI, prima di essere travolto dalle inchieste giudiziarie. Facile ironia, ma sono due storie completamente diverse tra loro. Una voce che, per la verità, non è nuova. E’stata raccontata ad arte già due anni fa per seminare zizzania in una Fip che dalla guida di Dino Meneghin non ha avuto impulsi particolarmente positivi. Tradizionalmente la presidenza della Lega non è stata mai appannaggio di un uomo di parte, e non si può negare che Minucci sia un vero uomo di parte per l’impronta che ha lasciato proprio guidando la sua società nel nuovo millennio. O forse raccontata ad arte per indebolire dalle fondamenta una Montepaschi che appariva splendida e (quasi) invincibile quando i soldi giravano e permettevano una guida tecnica solida.
D’altronde come non si può dimenticare l’indiscrezione che voleva ancora Minucci, nell’inverno 2012, essere in trattativa con l’Olimpia Milano per andare a fare il presidente anche lì? O forse il suo destino potrebbe essere all’estero, magari in Turchia…
Derubrichiamo a pillole di approssimazione tutte queste voci, anche perché a Siena sono alle prese con la redazione del bilancio più difficile della storia della Mens Sana Basket Spa. L’assemblea del 15 gennaio ha recepito il mandato per commissionare a una società di revisione, PKF, la certificazione del bilancio stesso. Una richiesta partita dal socio di minoranza Fises, ma fatta propria da quello di maggioranza, la Polisportiva Mens Sana 1871. La stessa proprietà che nell’assemblea del 20 giugno 2013, ascoltata la relazione di Minucci, aveva dato la sua approvazione al trasferimento della squadra al Palamandela di Firenze per le partite di Euroleague.
Tre settimane sembra occorrano ai consulenti per controllare estratti conto delle carte di credito e partite di giro, bonifici a giocatori ed emolumenti al personale, validità dei crediti per “anticipi ai fornitori” di quasi 3 milioni di euro, una vera novità contabile per chi si occupa di amministrazione aziendale di una società sportiva. La perdita d’esercizio di cui si discute in Viale Sclavo sembra essere pari proprio alla quantità di soldi versata a fornitori come anticipi per prestazioni o forniture materiali che rischiano di non essere mai eseguite, se la Mens Sana dovesse chiudere i battenti. Naturalmente è tutto segreto, non per la privacy (che è un’altra cosa), ma per fare e disfare pensando di non rendere conto a nessuno, prima di tutto a quella Amministrazione Comunale che regolarmente e non solo a Siena viene tirata per la giacchetta ogni volta che mancano i quattrini.
E curiosa è la vicenda dell’ad biancoverde. Fabrizio Viola, della banca MPS, è un “pesante” amministratore delegato, si è visto bene quando ha presentato le proprie dimissioni dopo che l’assemblea gli ha rigettato l’aumento di capitale a gennaio: un ruolo importante e fondamentale in una Spa, uno di quei casi in cui la forma è anche sostanza. Ma quello della Mens Sana Basket Spa (il cui nome è scritto sui credits della società nel sito internet, ma il cui volto nessuno ricorda tra la biglietteria e il bar del Palaestra e che non sembra nemmeno comparire nelle foto ufficiali della società e nei poster sul palco dei festeggiamenti degli scudetti), è un vulnus che il sindaco Valentini deve affrontare immediatamente. Agli incontri ufficiali una volta manca Lazzeroni, una volta manca Ricci, l’amministratore delegato è sempre un fantasma. Tutti bravi ad occupare poltrone quanto altrettanto veloci ad assentarsi quando c’è da assumersi le responsabilità delle azioni già fatte? Ma sindaco e Comitato devono aver ben chiaro con chi trattano il futuro della Mens Sana Basket. O no?!