In arrivo una manifestazione pubblica davanti al Campansi
SIENA. CGIL, CISL e UIL e dei pensionati SPI-CGIL, FNP-CISL e UILP-UIL di Siena, dopo la presa di posizione della Giunta Comunale di Siena che conferma l’aumento delle rette deciso dall’Asp, precisano alcuni punti:
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il 1 settembre 2010 l’Asp città di Siena decide con propria delibera di aumentare le rette di 3,55 euro al giorno, mentre nella Delibera della Società della Salute senese del 28.12.2010 l’aumento sarebbe addirittura di 4,15 euro al giorno;
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il 13 settembre il sindacato chiede la sospensione della delibera e l’apertura di un confronto di merito, nei giorni successivi il sindacato si incontra con l’Assessore ai Servizi Sociali ribadendo la propria posizione e trovando assicurazione di un intervento della stessa Amministrazione;
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il 23 settembre il Sindaco di Siena invia una lettera a tutti i componenti del C.d.A e al Direttore dell’Asp nella quale chiede di sospendere temporaneamente l’efficacia della delibera;
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il 4 ottobre il C.d.A dell’Asp decide di accogliere la richiesta del Sindaco.
Dopo aver dato spazio alla cronologia, i sindacati pongono alcune domande:
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la Giunta Comunale afferma che “dopo mesi di discussione si deve aumentare le rette”. Ma di discussione con chi? Il sindacato non è mai stato chiamato a discutere del possibile aumento delle rette e stupisce che la stessa Giunta, informata della richiesta del sindacato da un comunicato stampa e direttamente all’Assessore competente, non solo non ci abbia mai convocato, ma addirittura faccia pure finta di non ricordare…;
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si porta a giustificazione dell’aumento il fatto “che le rette sono ferme da 8 anni”. Francamente ci pare una giustificazione risibile, perché se non vi era bisogno di aumento era perché evidentemente le risorse erano sufficienti, o qualcuno vuole affermare che gli amministratori del Comune di Siena prima e successivamente quelli dell’Asp hanno fatto volutamente beneficienza con tutti i rischi che ciò avrebbe potuto comportare o perché non si è proceduto ad eventuali aumenti graduali?;
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quanto sopra trova poi giustificazione nell’altra affermazione fatta dalla Giunta Comunale ovvero “sono state effettuate tutte le economie possibili all’interno dell’Azienda”. Allora significa che negli anni scorsi c’era spazio per spendere anche per cose non proprio necessarie e che comunque le risorse c’erano. Allora perché aumentare le rette? Le risorse che c’erano dove sono finite?;
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la Giunta Comunale afferma che tale decisone sarebbe figlia del “consistente taglio ai trasferimenti statali operati dal Governo”. In questo caso diventa comprensibile, ma per condividerlo come sindacato vorremmo conoscere i costi amministrativi e di gestione e se sono state adottate tutte le azioni possibili per razionalizzare, ma pare di tutta evidenza che per condividere bisogna conoscere, discutere e mettersi a sedere ad un tavolo. Cosa, questa, che nè la Direzione dell’Asp nè la Giunta del Comune di Siena hanno mai voluto fare. Forse hanno qualcosa da nascondere?
A questo punto le organizzazioni sindacali espongono le loro richieste:
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sospensione della delibera ed apertura di un tavolo di confronto per discutere del possibile aumento delle rette, per esaminare la reale consistenza dei tagli e delle disponibilità economiche dell’Asp, per individuare possibili meccanismi di equità che tengano conto della diversificazione delle quote in funzione del reddito e delle capacità economiche degli assistiti;
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migliorare la qualità dei servizi offerti agli utenti, individuando quali devono restare di assoluta responsabilità dell’Asp e quelli su cui si può procedere ad una possibile esternalizzazione con particolare attenzione alla salvaguardia dei livelli occupazionali.
E infine a sostegno della richiesta organizzeranno una MANIFESTAZIONE PUBBLICA per GIOVEDI’ 27 GENNAIO alle ore 15,30 in via Campansi 18, davanti alla sede della RSA.