Reputiamo gravissimo il comportamento del Rettore e del Direttore Amministrativo nel non aver condiviso con le OO.SS. e la RSU la scelta di arrivare ad un atto unilaterale
SIENA. La tranquillità è un sentimento che proprio non vive nelle stanze dell’Ateneo. Almeno per quanto riguarda i luoghi in cui si trovano a lavorare i dipendenti.
Mentre si commenta l’approvazione del nuovo Statuto – chi con toni enfatici e chi con qualche riserva – c’è chi continua a tenere viva l’attenzione su questioni pratiche. Un esempio è l’Unione sindacale di base che, in una comunicazione alla stampa informa di aver spedito ieri ” a tutte le consiglieri e i consiglieri di amministrazione una lettera in cui contestiamo la decisione del rettore e della Direttrice Amministrativa di adottare con atto unilaterale le linee guida sulla mobilità interna ed esterna del personale tecnico e amministrativo”.
Le motivazioni: “Reputiamo gravissimo il comportamento del Rettore e del Direttore Amministrativo nel non aver condiviso con le OO.SS. e la RSU la scelta di arrivare ad un atto unilaterale. Nel predisporre un atto unilaterale è previsto, infatti che l’Amministrazione informi la parte sindacale, così come fece qualche mese fa per i CEL. La Direttrice Amministrativa non ha spiegato al CdA perché le OO.SS. non hanno sottoscritto il testo proposto, cercando di far passare le stesse come irresponsabili e di giustificare la proposta di delibera. Non si gestiscono così le relazioni sindacali – scrive la Usb – è penoso vedere come i vertici siano lontani dalla volontà di condividere davvero un percorso di risanamento e rilancio dell’Ateneo. La cosa più assurda è che giovedì (28 luglio) abbiamo una seduta di informazione che ci è stata concessa dopo che le oo.ss. l’hanno richiesta ripetutamente”.
I punti all’ordine del giorno della seduta sono: le modifiche al Regolamento del Sistema bibliotecario di Ateneo; le comunicazioni relative al Dipartimento Integrato Interistituzionale (DIPINT); le comunicazioni inerenti alla mobilità esterna volontaria: comandi presso l’INPS; l’istituzione di un tavolo di confronto sulla crisi finanziaria dell’Ateneo.
I sindacati non mollano e non vogliono che passi sotto silenzio il disagio dei dipendenti dell’ateneo; le scelte che vengono prese sopra le teste dei lavoratori, senza condivisione. E minacciano azioni future per tenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica.