Il PdL presenterà una interrogazione ed auspica un incontro tra l'assessore Targetti, il rettore Riccaboni e la Commissione cultura
SIENA. La Ragioneria dello Stato boccia l’ateneo di Siena sulle dismissioni immobiliari salva-bilanci? E il Consigliere regionale del Pdl Tommaso Villa (componente Commissione V – Cultura e istruzione) proietta subito la faccenda sui tavoli della Regione Toscana. «Presenterò a giorni un’interrogazione urgente che sto mettendo a punto proprio in queste ore – annuncia – ma auspico anche che, in un sussulto di responsabilità, l’assessore all’istruzione Stella Targetti e il rettore dell’ateneo senese Angelo Riccaboni si presentino a riferire su questi fatti direttamente in Commissione Cultura».
La situazione che si viene a configurare dopo la lettera che la Ragioneria di Stato ha inviato al Ministero a università e istruzione per dar conto del parere non favorevole alle alienazioni immobiliari è in effetti piuttosto complicata, visto che le dismissioni in questione costituivano una vera e propria ciambella di salvataggio per i conti dell’ateneo senese: «Ad oggi – ricorda Villa – il buco di bilancio dell’università di Siena è stimato in almeno 250 milioni. Per questo voglio sapere dalla giunta regionale come valuta le notizie che arrivano da Roma e, soprattutto, come intenderà muoversi in futuro alla luce di questa presa di posizione della Ragioneria».
Interrogazione a parte, Villa vorrebbe un’audizione urgente di assessore e rettore direttamente in V Commissione: «Vorrei che fossero loro stessi – spiega – a chiarire in prima persona le troppe ombre che aleggiano sopra l’ateneo senese. Come pensa, adesso, di muoversi la Regione? Intenderà dare aiuto all’ateneo come già accadde in passato con l’acquisizione delle Scotte? Oppure, viste le nuove difficoltà venute a galla nelle ultime ore, se ne rimarrà a guardare?»
Fin qui i dubbi dettati dalla contingenza che, però, si inquadrano in un ragionamento più complessivo: «Ciò che è urgente – riflette l’esponente del Pdl – è che si intervenga sul meccanismo clientelare che ha generato una gestione improduttiva e dispersiva delle risorse facendo emergere le responsabilità. Diventa quindi fondamentale recuperare, oltre all’efficienza economica, anche l’autonomia dalla politica e l’eccellenza in ricerca e didattica, dal momento che l’ateneo ha perso oltre 2.000 iscritti. Solo pochi giorni fa il rettore Riccaboni affermava che nei prossimi anni sarebbe stato possibile risanare l’ateneo sense: bene, lo faccia continuando ad attuare alla lettera la riforma Gelmini la cui applicazione, con contrazioni intelligenti al superfluo, ha già fruttato all’ateneo fiorentino un significativo miglioramento dei conti».
