SIENA. Nella notte tra il 3 e il 4 settembre, Simone Leonini e Giacomo Guerrini, utilizzando il telescopio da 0.53m di diametro equipaggiato di apposito sensore CCD, hanno individuato una supernova in una debole galassia nella costellazione del Pegaso, al confine con i Pesci, denominata PGC1361264.
Il “nuovo” astro, a cui è stato assegnato il nome SN 2010ho dall’International Astronomical Union accreditandone ufficiale scoperta agli astrofili senesi, è stato confermato grazie al contributo degli astronomi americani dell’ Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics, il cui spettro ha stabilito in modo inequivocabile la natura di supernova dell’oggetto individuata pochi giorni dopo il suo massimo di luminosità.
SN 2010ho è una stella di piccole dimensioni ma molto compatta (“nana bianca”) facente parte di un sistema composto da due astri che orbitano attorno ad un baricentro comune. Entrata in una fortissima fase di instabilità e costretta dalla sua stessa forza di gravità ad una incredibile compressione, ha finito la propria esistenza con una violentissima esplosione che in pochi secondi ha liberato un’enorme energia, superiore a quella rilasciata dal nostro Sole nell’intero
corso della sua esistenza.
L’impresa di esser riusciti, primi al mondo, ad individuare questa immane deflagrazione avvenuta alla distanza di 548 milioni di anni luce dalla nostra Terra è, oltre ad una grossa emozione, un importante contributo fornito alla scienza cosmologica impegnata nello studio dell’origine e del destino dell’universo. La verifica della teoria secondo la quale l’universo, dopo il “Big Bang”, continuerà ad espandersi all’infinto, accelerato da qualche tipo sconosciuto di materia che si diffonde in tutto il cosmo, passa anche dal rilevante e paziente lavoro degli astrofili senesi.
Questa terza scoperta nei primi nove mesi dell’anno, colloca l’osservatorio provinciale di Montarrenti tra i primi centri in Italia ed i maggiori al mondo specializzati in questo settore di ricerca. Particolarità di questa scoperta è che l’attività di indagine è cominciata al termine di una serata divulgativa dedicata ad un gruppo di piccoli contradaioli ed ai loro accompagnatori. Divulgazione, supporto didattico per le scolaresche e ricerca: un connubio imprescindibile per le attività dell’osservatorio sorto grazie alla sensibilità dell’Amministrazione Provinciale di Siena e con il contributo dalla Fondazione Monte dei Paschi.
Per informazioni www.astrofilisenesi.it.
Nella foto, SN 2010ho in PGC1361264 (in basso a sinistra, evidenziata dall’indicatore)
Il “nuovo” astro, a cui è stato assegnato il nome SN 2010ho dall’International Astronomical Union accreditandone ufficiale scoperta agli astrofili senesi, è stato confermato grazie al contributo degli astronomi americani dell’ Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics, il cui spettro ha stabilito in modo inequivocabile la natura di supernova dell’oggetto individuata pochi giorni dopo il suo massimo di luminosità.
SN 2010ho è una stella di piccole dimensioni ma molto compatta (“nana bianca”) facente parte di un sistema composto da due astri che orbitano attorno ad un baricentro comune. Entrata in una fortissima fase di instabilità e costretta dalla sua stessa forza di gravità ad una incredibile compressione, ha finito la propria esistenza con una violentissima esplosione che in pochi secondi ha liberato un’enorme energia, superiore a quella rilasciata dal nostro Sole nell’intero
corso della sua esistenza.
L’impresa di esser riusciti, primi al mondo, ad individuare questa immane deflagrazione avvenuta alla distanza di 548 milioni di anni luce dalla nostra Terra è, oltre ad una grossa emozione, un importante contributo fornito alla scienza cosmologica impegnata nello studio dell’origine e del destino dell’universo. La verifica della teoria secondo la quale l’universo, dopo il “Big Bang”, continuerà ad espandersi all’infinto, accelerato da qualche tipo sconosciuto di materia che si diffonde in tutto il cosmo, passa anche dal rilevante e paziente lavoro degli astrofili senesi.
Questa terza scoperta nei primi nove mesi dell’anno, colloca l’osservatorio provinciale di Montarrenti tra i primi centri in Italia ed i maggiori al mondo specializzati in questo settore di ricerca. Particolarità di questa scoperta è che l’attività di indagine è cominciata al termine di una serata divulgativa dedicata ad un gruppo di piccoli contradaioli ed ai loro accompagnatori. Divulgazione, supporto didattico per le scolaresche e ricerca: un connubio imprescindibile per le attività dell’osservatorio sorto grazie alla sensibilità dell’Amministrazione Provinciale di Siena e con il contributo dalla Fondazione Monte dei Paschi.
Per informazioni www.astrofilisenesi.it.
Nella foto, SN 2010ho in PGC1361264 (in basso a sinistra, evidenziata dall’indicatore)