di Augusto Mattioli
SIENA. Arrestati in due distinte operazioni, condotte dalla squadra mobile di Siena in coordinamento con il sostituto procuratore della repubblica Nicola Marini, due stranieri ricercati a livello internazionale. Si tratta dell’albanese Gijali Misiray 47 anni, originario di Fier, che con due connazionali aveva ucciso nel luglio del 2003 in un agguato un uomo che stava tornando ad una festa di matrimonio, ritenuto responsabile di avere a sua volta ucciso il fratello di uno dei due connazionali stessi. Sull’uomo, che secondo quanto ha detto questa mattina in conferenza stampa il questore di Siena Massimo Bontempi, nel suo paese era considerato tra i primi cento latitanti pendeva un ordine di cattura emesso nel 2003 dal tribunale di Berat. Era ricercato per omicidio premeditato in concorso e per possesso illegale di armi. Dopo essere stato controllato a lungo è stato arrestato nei pressi della stazione ferroviaria di Poggibonsi (Siena) dove aveva un appuntamento con alcuni suoi connazionali. Si è trattato di un’azione rapida che lo ha letteralmente sorpreso secondo quanto riferisce Sabatino Fortunato, capo della squadra mobile. “appena ha capito il motivo per cui era stato arrestato ha mostrato di essere molto preoccupato perché in Albania ora le cose le fanno molto sul serio e dovrebbe scontare una pena molto lunga”.In Italia, secondo quanto è emerso dalle indagini era inserito in attività illegali ma aveva fatto anche il contadino e il muratore. L’uomo risulta essere stato già in Italia. Risultano tracce della sua presenza nel 2001 a Taranto da dove fu espulso. Nel 2002 fu fermato nel pistoiese e dette nomi falsi.
L’altro arrestato è un ucraino di 35 anni, Roman Tlaskymenfo che è stato arrestato a Chiusdino, dove viveva con la madre, con l’accusa di traffico di sostanze stupefacenti. Era ricercato dal 2006 per un mandato di arresto emesso dal tribunale ucraino di Dniporvskj e dal 2007 si trovava in Italia con un permesso di soggiorno. A lui la polizia è arrivata dopo alcuni controlli sulla richiesta del permesso di soggiorno. A destare i primi sospetti il fatto che l’uomo nella richiesta per il rinnovo del permesso avesse sostenuto di essere in badante di una signora anziana.
I due attualmente sono rinchiusi nel carcere senese di Santo Spirito in attesa della richiesta di estradizione dall’Albania e dall’Ucraina.
SIENA. Arrestati in due distinte operazioni, condotte dalla squadra mobile di Siena in coordinamento con il sostituto procuratore della repubblica Nicola Marini, due stranieri ricercati a livello internazionale. Si tratta dell’albanese Gijali Misiray 47 anni, originario di Fier, che con due connazionali aveva ucciso nel luglio del 2003 in un agguato un uomo che stava tornando ad una festa di matrimonio, ritenuto responsabile di avere a sua volta ucciso il fratello di uno dei due connazionali stessi. Sull’uomo, che secondo quanto ha detto questa mattina in conferenza stampa il questore di Siena Massimo Bontempi, nel suo paese era considerato tra i primi cento latitanti pendeva un ordine di cattura emesso nel 2003 dal tribunale di Berat. Era ricercato per omicidio premeditato in concorso e per possesso illegale di armi. Dopo essere stato controllato a lungo è stato arrestato nei pressi della stazione ferroviaria di Poggibonsi (Siena) dove aveva un appuntamento con alcuni suoi connazionali. Si è trattato di un’azione rapida che lo ha letteralmente sorpreso secondo quanto riferisce Sabatino Fortunato, capo della squadra mobile. “appena ha capito il motivo per cui era stato arrestato ha mostrato di essere molto preoccupato perché in Albania ora le cose le fanno molto sul serio e dovrebbe scontare una pena molto lunga”.In Italia, secondo quanto è emerso dalle indagini era inserito in attività illegali ma aveva fatto anche il contadino e il muratore. L’uomo risulta essere stato già in Italia. Risultano tracce della sua presenza nel 2001 a Taranto da dove fu espulso. Nel 2002 fu fermato nel pistoiese e dette nomi falsi.
L’altro arrestato è un ucraino di 35 anni, Roman Tlaskymenfo che è stato arrestato a Chiusdino, dove viveva con la madre, con l’accusa di traffico di sostanze stupefacenti. Era ricercato dal 2006 per un mandato di arresto emesso dal tribunale ucraino di Dniporvskj e dal 2007 si trovava in Italia con un permesso di soggiorno. A lui la polizia è arrivata dopo alcuni controlli sulla richiesta del permesso di soggiorno. A destare i primi sospetti il fatto che l’uomo nella richiesta per il rinnovo del permesso avesse sostenuto di essere in badante di una signora anziana.
I due attualmente sono rinchiusi nel carcere senese di Santo Spirito in attesa della richiesta di estradizione dall’Albania e dall’Ucraina.