Aveva colpito in via Cavour e Quinto Settano
Lo scorso 19 novembre i bancari della filiale di via Cavour di Siena della Cassa di Risparmio di Firenze stavano quasi accingendosi alla chiusura pomeridiana, per terminare l’attività lavorativa, quando improvvisamente in banca è entrato un uomo che, armato di taglierino, li ha minacciati e intimandoli di consegnare i soldi. Sono stati attimi di comprensibile paura, rotti da uno dei cassieri che, con astuzia, sperando di far desistere il rapinatore, ha urlato di non poter aprire le casse per prelevare il denaro, perché ormai chiuse e dotate di un dispositivo temporizzato impossibile da bypassare. L’esclamazione di quell’impiegato ha funzionato. Il rapinatore è infatti uscito dalla banca e si è allontanato senza portare via nulla e senza fare del male a nessuno.
I poliziotti della Questura, allertati telefonicamente quando tutto era ormai finito, sono accorsi sul posto non potendo fare altro, sul momento, che prendere atto di quanto accaduto. Nelle vicinanze della filiale hanno però trovato un ciclomotore rubato, usato sicuramente dal rapinatore, e gli indumenti da lui indossati.
Gli uomini della Squadra Mobile, lavorando sulle descrizioni fornite del rapinatore e sugli altri elementi a disposizione, dopo pochi giorni, avevano già individuato il responsabile della tentata rapina, ma non hanno neppure avuto il tempo di riferirlo alla Procura della Repubblica che il successivo 25 novembre, anche in questo caso nel pomeriggio, viene rapinata l’agenzia n° 3 del Monte dei Paschi di Siena, in via Quinto Settano. Il rapinatore, ugualmente armato di taglierino, ha seminato il panico tra gli impiegati e qualche cliente ancora presente nei locali della banca, riuscendo questa volta ad impossessarsi di più di sedicimila euro in contanti.
Gli investigatori della Squadra Mobile, forti delle conclusioni cui erano giunti già a seguito del primo colpo, sapevano già chi cercare quando hanno appreso del secondo. Era evidente infatti al loro “fiuto” che si trattava dello stesso autore che, non essendo riuscito a trarre profitto dalla prima rapina, ne aveva subito progettata e portata a termine un’altra analoga.
Solo dopo diverse ore, però, i poliziotti sono riusciti a rintracciare G. P. , queste le sue iniziali, 39 enne, originario pugliese ma da anni a Siena, sorprendendolo mentre stava rincasando al suo domicilio nel centro storico cittadino. L’uomo, appena si è accorto che stava per essere controllato dalla Polizia, ha tentato di fuggire, ma gli uomini della Squadra Mobile lo hanno acciuffato, trovandogli addosso, tra le altre cose, una cospicua somma di denaro, pari a circa tremila euro, evidentemente parte del bottino della rapina messa a segno ore prima.
Nei giorni successivi le indagini hanno permesso di raccogliere ulteriori elementi e fonti di prova che hanno alla fine completato il quadro indiziario, consentendo alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Siena di chiedere, per l’indagato, l’applicazione della misura cautelare della custodia in carcere che il Giudice per le Indagini Preliminari ha emesso nei suoi confronti, riconoscendolo responsabile sia della tentata rapina aggravata del 19 novembre 2013 e della rapina aggravata consumata il successivo 25 novembre.
La Polizia lo ha condotto nel carcere di “Santo Spirito” a disposizione dell’autorità giudiziaria.