SIENA. Serenella Pallecchi, presidente del Comitato provinciale Arci di Siena in riferimento alla vicenda del Circolo Arci XXV Aprile del Petriccio, che dovrebbe trasferirsi in alcuni locali adiacenti l’istituto “Federigo Tozzi”, ha rilasciato il comunicato che pu bblichiamo di seguito.
“L’Arci è una grande associazione che conta in provincia di Siena 125 tra circoli ed associazioni affiliate e circa 10mila soci, con donne e uomini che ogni giorno, volontariamente, si impegnano per tenere aperti spazi importanti di socializzazione, di ricreazione e di aggregazione. All’interno dei circoli Arci si promuovono attività culturali, sociali e di solidarietà e si perseguono pratiche di cittadinanza attiva, di partecipazione democratica, di coinvolgimento collettivo, di impegno civile, di riconoscimento dei diritti e della non violenza
Ci piace descrivere i nostri circoli come grandi contenitori di volti, di colori, di esperienze, di ricchezze, di storia e di innovazione, di passione e di impegno. A tutto questo si aggiunge il loro essere uno strumento di “controllo sociale” del territorio: sulla base della nostra esperienza, infatti, non possiamo negare che laddove c’è un circolo Arci, con spazi aperti, è maggiore anche la tranquillità della comunità in cui sono inseriti. I nostri circoli organizzano attività riservate ai propri associati, ma non mancano di prendere parte attivamente alla tenuta del tessuto sociale della comunità in cui operano, attraverso un rapporto stretto con le altre realtà associative del territorio e con le istituzioni”. “Ci dispiace che qualcuno, e crediamo sia una piccola parte, descriva i circoli Arci attraverso categorizzazioni e stereotipi pericolosi, che fanno parte di un retaggio culturale, che non fanno bene a nessuno e che non onorano la grande tradizione di solidarietà e di impegno civile che caratterizza il territorio senese.
Questi luoghi così importanti per il nostro territorio non praticano razzismo, violenza, trasgressioni contro la legge o discriminazioni, ma sono impegnati quotidianamente per costruire una società libera, aperta e democratica. Esperienze bellissime ci evidenziano, nella nostra provincia, circoli che hanno attivato dentro i loro spazi laboratori di teatro, di musica e di danza, per promuovere la creatività giovanile; che ospitano, nelle ore pomeridiane, e in collaborazione con le scuole e con le amministrazioni comunali, progetti di sostegno scolastico e di laboratori ludici per bambini; che organizzano corsi di lingua italiana per cittadini stranieri extracomunitari; che si impegnano in piccoli, ma concreti, progetti di solidarietà a sostegno di chi lotta contro la mafia; che danno spazi di ricreazione e di socializzazione alle persone anziane, attraverso cene e gite sociali, attività motorie, tombole e serate danzanti. Il circolo Arci XXV Aprile del Petriccio è una di queste realtà e nella programmazione delle sue attività terrà conto delle esigenze di chi abita il quartiere, coinvolgendo la popolazione della zona”.“Questi sono i circoli Arci – conclude Pallecchi – Sono luoghi fisici e sociali, che hanno una forte dignità politica e culturale e che hanno contribuito, nel tempo, a sviluppare pratiche importanti di cittadinanza attiva nel nostro territorio, che sia un quartiere della città o una piccola frazione di un comune, con il dialogo ed il confronto anche intergenerazionale. Ci piace credere che i nostri circoli, insieme a molte altre associazioni culturali, sociali, ambientali, laiche o cattoliche, siano considerati da molti cittadini delle piccole “cellule di resistenza quotidiana”. Associazioni saldamente ancorate alle loro tradizioni, ma curiose e aperte alle contaminazioni, avendo ben presenti gli stessi obiettivi che animarono i loro padri fondatori: partire dalle persone, formare cittadini liberi e protagonisti di una società più giusta, serena e solidale, che riconosca a ciascuno dignità e diritti”.