SIENA. L'Arci di Siena aderirà alla manifestazione indetta dal mondo della scuola per giovedì (23 ottobre) a Siena per esprimere la propria posizione contraria ai provvedimenti proposti dal Ministro della pubblica istruzione, Maria Stella Gelmini.
La decisione è stata adottata nei giorni scorsi dal Consiglio provinciale dell'Arci a sostegno dell'iniziativa messa in atto dai sindacati confederali, dalle associazioni di studenti e dalle istituzioni.
"Il consiglio provinciale dell'Arci – spiega Serenella Pallecchi, presidente del Comitato provinciale Arci di Siena – ha deciso di sostenere i docenti, gli studenti e le istituzioni nelle mobilitazioni per respingere questa riforma che provoca gravi costi sociali, umani e di qualità dei servizi, con proposte come il ripristino del voto in condotta, il ritorno dei grembiuli a scuola, la riduzione dell'orario alle superiori, la fine del tempo pieno alle scuole elementari e alle scuole medie e, non ultimo, il pesante taglio al corpo dei docenti con la reintroduzione del maestro unico. Se vengono a mancare le risorse economiche e umane, l'offerta formativa rischia di essere fortemente vanificata e di provocare un arretramento in ogni ordine di scuola, anche nella realtà senese".
"L'Arci di Siena – continua Pallecchi – chiede investimenti seri in una formazione fatta di contenuti e di valori, non di spot; edifici scolastici accoglienti e sicuri; docenti preparati e motivati; una maggiore ricerca didattica e una pluralità di percorsi di apprendimento. A scuola si costruisce il futuro del Paese e non possiamo risparmiare sulla formazione dei nostri ragazzi. Per questo motivo, il Consiglio provinciale dell'Arci è disposto a sostenere la proposta dei sindacati confederali per la costituzione, nella nostra provincia, di un coordinamento per la scuola pubblica, che sia in grado di fare controinformazione rispetto agli attacchi alla scuola pubblica e che riesca a intraprendere azioni adeguate per contrastare lo smantellamento del sistema pubblico di istruzione e di formazione".
Il consiglio provinciale dell'Arci di Siena ha espresso, infine, preoccupazione per la situazione che si è venuta a creare nell'ateneo senese e ha manifestato la propria solidarietà a tutti i lavoratori, auspicando la continuità nelle retribuzioni e nei rapporti di lavoro dei dipendenti e dei collaboratori, e respingendo lo strumento della Fondazione in quanto ritenuto non adeguato a garantire il carattere pubblico e qualitativamente elevato della didattica e dei servizi dell'Università di Siena.