Ferretti: "Dovremmo mettere da parte gli egoismi particolari"
“Quest’anno in provincia di Siena e in tutta la Toscana – spiega Alessandro Ferretti, presidente dell’Arci Caccia senese – il percorso che ci ha portato alla richiesta di deroga alla Regione per la preapertura è stato sicuramente più complicato del solito, a causa dei conflitti che si sono riaperti nei mesi scorsi tra cacciatori e ambientalisti a livello nazionale e che hanno avuto ripercussioni anche a livello territoriale. In questo momento è necessario procedere con la massima collaborazione e con senso di responsabilità da parte di tutte le controparti, per garantire prima di tutto certezza del diritto a tutti cacciatori. È questo lo spirito che ha animato l’Arci Caccia anche in questa delicata fase e così continueremo a lavorare anche nei prossimi giorni. Mi rammarica, perciò, constatare che c’è ancora chi si ostina a mettere in conflitto tra di loro varie categorie di cacciatori, in un momento in cui invece dovremmo mettere da parte gli egoismi particolari – dice Ferretti – e guardare tutti un po’ più in là del nostro naso. Per fugare qualunque dubbio e per ogni chiarimento o esigenza dei cacciatori, ricordo che saranno aperti gli uffici dell’Arci Caccia in via Massetana Romana a Siena. Si può anche chiamare lo 0577-271.571”.
“Non siamo invece del tutto soddisfatti per quanto riguarda lo storno – dice ancora il presidente dell’Arci Caccia provinciale – perché avevamo chiesto un provvedimento più ampio di quello varato dalla regione Toscana, che di fatto non consente al momento la caccia nel territorio di Siena. Su questo fronte un’apertura da parte della Regione era auspicata sia dai cacciatori che dagli agricoltori, preoccupati dalla crescente presenza di questa specie, tant’è che anche l’Ispra, l’istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, ha espresso parere favorevole alla reintroduzione dello storno nell’elenco delle specie cacciabili in Italia. L’auspicio è che adesso la Regione proceda con decisione e fermezza nell’iter per una ulteriore deroga, ai sensi della relativa direttiva comunitaria, che autorizzi più estese possibilità di prelievo. Così come auspichiamo che sia rapidamente emanato il Dpr previsto dalla legge con le linee guida per l’esercizio delle deroghe, atteso ormai da oltre un anno”.