No ad una caccia consumistica e per pochi
“La caccia pubblica basata sugli Atc – prosegue Arci Caccia – mette al centro la fauna come bene indisponibile della collettività. La sola alternativa è quella delle strutture private e, come accade in quasi tutta Europa, di una caccia solo per pochi, con alti costi e con diritti limitati di accesso al fondo agricolo. È paradossale che certe associazioni che criticano la gestione a Siena sono poi le stesse che, a livello regionale, si battono per consentire una mobilità sul territorio senza limiti, sulla base del ‘libero cacciatore in libero territorio’, aprendo di fatto le porte ad una proliferazione di cacciatori provenienti da altre provincie e regioni negli Atc senesi”.
“Come Arci Caccia – prosegue la nota – abbiamo presentato all’Amministrazione Provinciale un documento contenente un’articolata serie di proposte sulla gestione faunistica: dagli istituti pubblici e privati, che necessitano di una riperimetrazione; alla gestione degli ungulati e delle specie opportuniste; a una nuova politica di investimenti da concertare con gli Atc. Siamo convinti che per risolvere i problemi della caccia servirebbe una maggiore unità tra le associazioni venatorie. Ma l’unità può essere raggiunta solo se ci si danno obiettivi credibili. Passiamo dunque dalle chiacchiere al confronto sulle proposte concrete – conclude Arci Caccia Siena – se davvero vogliamo difendere e legittimare tra i cittadini questa nostra grande passione”.