Il tema è quello già affrontato dagli stessi consiglieri e che deve ancora essere dipanato: il trasferimento del circolo Arci nell'edificio della scuola elementare "F. Tozzi".
Nelle premesse, i due consiglieri ricordano che il Consiglio comunale del 26 novembre 2002 aveva approvato "la realizzazione di un centro civico, sociale e ricreativo localizzato nella scuola “Federico Tozzi”". L'approvazione non era stata unanime: ben 6 consiglieri si erano pronunciati contro questa decisione e tra questi c'era l'attuale assessore Pierpaolo Fiorenzani. Sempre in quella seduta si era detto – intervento dell'allora capogruppo dei Ds Fabio Lapisti – che "il Centro Civico sarà gestito dal Comune o dalla Circoscrizione. Questo è l’impegno che mi sento di prendere. Ma non lo prendo io, lo prende l’Amministrazione Comunale".
La delibera allora approvata contempla anche "che in virtù della presente approvazione, ai sensi della L.1/78 art.1 comma 4, la realizzazione dei lavori pubblici, di cui al progetto, anche se non conforme alle specifiche destinazioni di piano, non comporta varianti allo strumento urbanistico".
Tre anni dopo quella riunione di Consiglio, una nuova delibera – datata 14 decembre 2005 – "cede in locazione al circolo ARCI 25 aprile i locali di proprietà comunale posti al piano terra del Centro Civico…di circa 149 mq…" e stabilisce un canone di locazione "in annue €. 480,00, da corrispondersi i rate (mensili) anticipate di euro 40,00".
Milani e Bandini, viste le incongruità di questa vicenda, hanno deciso di chiedere al sindaco "I motivi per i quali sono stati disattesi gli impegni assunti nell’anno 2002 dall’allora capogruppo DS per conto di tutta l’Amministrazione Comunale in merito alla gestione del Centro Civico".
Un circolo Arci può forse essere paragonato o equiparato ad un Centro civico? chiedono ancora i due consiglieri.
Altra questione, di carattere economico, riguarda la incongruità – o meglio la gestione "imprenditoriale" della cosa pubblica. E' congruo che, "a fronte di 200.000 euro spesi per la ristrutturazione dei locali" si stabilisca "un canone mensile di 40,00 euro per 149 mq e l’uso del giardino esterno"? Pur tenendo in debito conto, precisa l'interrogazione "che il predetto circolo ARCI assume l’onere della pulizia dei locali e del giardino".
Infine, un aspetto meramente tecnico: il sindaco era a conoscenza che "la delibera di G.C. n.572 del 6.11.02 e la delibera di C.C. n.271 del 26.11.02, fanno entrambe riferimento, per quanto riguarda gli aspetti urbanistici, all’art.1, comma 4 della L.1/71 e che tale articolo era stato abrogato dall’art.58 del DPR 327/01, le cui disposizioni entravano in vigore a decorrere dal 1 gennaio del 2001"?
Il sindaco Cenni, considerati questi aspetti, prenderà in considerazione la possibilità di una verifica della legittimità delle determinazioni assunte?