Il giudice Gaggelli ha deciso: fu suicidio
SIENA. Il Gip Monica Gaggelli ha deciso l’archiviazione del fascicolo aperto dopo la morte di David Rossi, il responsabile della comunicazione di Banca Mps (leggi), precipitato da una finestra di Rocca Salimbeni il 6 marzo 2013 ed ha depositato la sua decisione. L’archiviazione era stata chiesta dai pm Nicola Marini e Aldo Natalini, mentre la famiglia di Rossi si era opposta, presentando anche una serie di perizie di parte. L’ipotesi di reato era “istigazione al suicidio”.
Secondo il giudice, il suicidio ”è sicuramente maturato nelle ultime settimane nella psiche del defunto nel contesto della tempesta, anche mediatica oltre che giudiziaria, che ha subito l’istituto senese a seguito delle investigazioni rivolte nei confronti del vecchio management di BMps e che ha finito col travolgere lo stesso Rossi, legato da profonda amicizia con l’allora presidente Mussari”. Ricordando anche la morte del padre di Rossi del novembre 2012, il Gip sottolinea che ”gli ultimi mesi di vita dello stesso erano stati vissuti con un crescente malessere interiore che aveva nondimeno raggiunto il suo apice, dando a tal punto luogo a comportamenti anomali percepiti sia in ambito famigliare che sul posto di lavoro, negli ultimi cinque giorni antecedenti il decesso”.
(Foto di Augusto Mattioli)
Secondo il giudice, il suicidio ”è sicuramente maturato nelle ultime settimane nella psiche del defunto nel contesto della tempesta, anche mediatica oltre che giudiziaria, che ha subito l’istituto senese a seguito delle investigazioni rivolte nei confronti del vecchio management di BMps e che ha finito col travolgere lo stesso Rossi, legato da profonda amicizia con l’allora presidente Mussari”. Ricordando anche la morte del padre di Rossi del novembre 2012, il Gip sottolinea che ”gli ultimi mesi di vita dello stesso erano stati vissuti con un crescente malessere interiore che aveva nondimeno raggiunto il suo apice, dando a tal punto luogo a comportamenti anomali percepiti sia in ambito famigliare che sul posto di lavoro, negli ultimi cinque giorni antecedenti il decesso”.
(Foto di Augusto Mattioli)