SIENA. Tutto pronto per l’apertura generale della caccia che prenderà ufficialmente il via in provincia di Siena domenica (21 settembre).
Oltre 12mila doppiette residenti in provincia di Siena e quasi 5mila cacciatori, provenienti da altre Province e Regioni, iscritti nei tre Ambiti Territoriali di Caccia (Atc 17 Montagnola, Casole, Valdimerse, Chianti – Atc 18 area senese, Valdarbia, Crete senesi – Atc 19 area Valdichiana, Cetona, Orcia e Amiata) apriranno la caccia alla selvaggina stanziale come il fagiano, la lepre, la volpe, il colombaccio, la gazza, la ghiandaia e molte altre specie secondo quanto previsto dal calendario venatorio.
Per la lepre la chiusura è prevista l’8 dicembre 2008, mentre per le altre specie la chiusura è fissata al 31 dicembre 2008. La stagione venatoria, che ha più aperture a seconda delle varie specie, è iniziata lo scorso 1 agosto con l’apertura della caccia di selezione (capriolo, daino, cervo e muflone) e, per il primo periodo, si conclude il sabato prima dell’apertura generale. Sarà riaperta dal 1 febbraio al 15 marzo con gli stessi criteri. Si tratta di un tipo di caccia “conservativa” ed il prelievo è mirato a tenere in equilibrio le densità delle varie specie, mentre il 1 settembre e il 7 settembre c’è già stata la preapertura, per alcune specie di migratori anche acquatici. Dal 12 ottobre all’8 dicembre è consentita la caccia al singolo per il cinghiale nelle zone non vocate; dal 1 novembre al 31 gennaio la caccia al cinghiale nelle aree vocate determinate dalla Provincia nelle quali si caccia in battuta con le squadre organizzate.
Una stagione che vede buoni numeri soprattutto per la lepre, ma anche alcune criticità dovute all’abbondanza di alcune specie e non dalla carenza, soprattutto di cinghiali e di caprioli. Si registra qualche problema per la specie fagiano, dovuto anche in parte alle cove primaverili che hanno riscontrato difficoltà nel periodo da metà maggio a metà giugno contrassegnato da una forte piovosità. Con gli interventi straordinari portati avanti dal 1 gennaio al 31 agosto 2008 dalla Provincia sono stati abbattuti quasi 3.500 cinghiali; tutti nelle aree non vocate (quelle dove ci sono colture, più vicine alle abitazioni ed alle strade), sia in territorio libero che nelle riserve pubbliche e private, che hanno portato ad una riduzione significativa dei danni alle colture agricole. Gli ATC e la Provincia stanno portando avanti con forza questo progetto di riduzione nelle aree più critiche per riportare le densità entro valori sostenibili.