Il Tribunale del riesame si riunisce giovedì
SIENA. Antonino Nastasi, Aldo Natalini e Giuseppe Grosso aspettano in procura l’ex-direttore generale di Montepaschi, Antonio Vigni. L’appuntamento è stato fissato per venerdì prossimo (1 marzo), e segue i due interrogatori delle scorse settimane, durati in complesso 16 ore.
Giovedì, intanto, si riunirà il Tribunale del rieame, chiamato in causa dalla difesa di Baldassarri (ex-responsabile dell’area finanza del Monte) sul sequestro di titoli deciso a Milano il 6 febbraio. Stesso ricorso è stato presentato da Alessandro Toccafondi, che a suo tempo fu vice di Baldassarri, che si oppone anch’egli al sequestro di alcuni documenti. Da quanto è dato sapere, il Riesame non si occuperà della custodia cautelare di Baldassarri: la Procura di Siena ha già fissato – verso la metà di marzo – l’udienza davanti al Gip di Siena (competente per territorio) per la conferma della detenzione, come richiesto dai pm.
Mentre i magistrati continuano indefessi lo studio dei documenti e delle informazioni registrate (gli atti vengono praticamente aggiornati di giorno in giorno), circola voce che gli indagati nei due filoni d’indagine (Antonveneta e rapporti politica-banca) siano più di una decina. La collaborazione tra la Procura di Siena e quella di Firenze è sempre molto stretta, anche perché le due “squadre” vogliono chiarire quali rapporti ci sono stati tra la banca e la politica, se sono esistiti. In questo ambito risulta che – dopo Angelo Pollina (Fli), Andrea Manciulli (Pd), Alberto Monaci (PD) e Denis Verdini (PdL) – nel capoluogo regionale sia stata ascoltata una quinta persona, di cui non è stata comunicata l’identità. Tutti sono stati sentiti come persone informate sui fatti per il possibile accordo PD-PdL su Montepaschi e Siena. A questo proposito nei giorni scorsi è stato riferito che era stato trovato un accordo scritto tra Verdini e Ceccuzzi sulla “spartizione delle poltrone” in città. il documento non è firmato ed entrambi hanno affermato di non aver mai scritto un accordo simile.
Emilio Botin (presidente di Santander, da cui Mps ha acquistato Antonveneta), era stato convocato a Siena lo scorso 31 gennaio, ma aveva annunciato via fax che non sarebbe venuto, dichiarando di essere comunque disponibile ad un incontro con i magistrati. I Pm hanno deciso quindi, che sarano loro ad andare in Spagna per ascoltarlo come persona informata dei fatti.
Giovedì, intanto, si riunirà il Tribunale del rieame, chiamato in causa dalla difesa di Baldassarri (ex-responsabile dell’area finanza del Monte) sul sequestro di titoli deciso a Milano il 6 febbraio. Stesso ricorso è stato presentato da Alessandro Toccafondi, che a suo tempo fu vice di Baldassarri, che si oppone anch’egli al sequestro di alcuni documenti. Da quanto è dato sapere, il Riesame non si occuperà della custodia cautelare di Baldassarri: la Procura di Siena ha già fissato – verso la metà di marzo – l’udienza davanti al Gip di Siena (competente per territorio) per la conferma della detenzione, come richiesto dai pm.
Mentre i magistrati continuano indefessi lo studio dei documenti e delle informazioni registrate (gli atti vengono praticamente aggiornati di giorno in giorno), circola voce che gli indagati nei due filoni d’indagine (Antonveneta e rapporti politica-banca) siano più di una decina. La collaborazione tra la Procura di Siena e quella di Firenze è sempre molto stretta, anche perché le due “squadre” vogliono chiarire quali rapporti ci sono stati tra la banca e la politica, se sono esistiti. In questo ambito risulta che – dopo Angelo Pollina (Fli), Andrea Manciulli (Pd), Alberto Monaci (PD) e Denis Verdini (PdL) – nel capoluogo regionale sia stata ascoltata una quinta persona, di cui non è stata comunicata l’identità. Tutti sono stati sentiti come persone informate sui fatti per il possibile accordo PD-PdL su Montepaschi e Siena. A questo proposito nei giorni scorsi è stato riferito che era stato trovato un accordo scritto tra Verdini e Ceccuzzi sulla “spartizione delle poltrone” in città. il documento non è firmato ed entrambi hanno affermato di non aver mai scritto un accordo simile.
Emilio Botin (presidente di Santander, da cui Mps ha acquistato Antonveneta), era stato convocato a Siena lo scorso 31 gennaio, ma aveva annunciato via fax che non sarebbe venuto, dichiarando di essere comunque disponibile ad un incontro con i magistrati. I Pm hanno deciso quindi, che sarano loro ad andare in Spagna per ascoltarlo come persona informata dei fatti.