SIENA, C'è anche un cittadino di Asciano tra gli italiani bloccati a Tripoli al loro arrivo all'aeroporto e costretti a passarvi l'intera notte in aeroporto, pagando anche 60 euro per stare seduti in poltrona, prima di essere rimpatriati questa mattina.
L'Ansa riferisce che è quanto accaduto a tre italiani, tutti toscani, respinti alla frontiera a seguito della decisione presa dalle autorità libiche di sospendere i visti di ingresso per i Paesi Schengen.
"Siamo arrivati ieri alle 16 a Tripoli dopo essere partiti alle 13 da Roma – racconta al suo rientro a Fiumicino con un volo della Afriqiyah Airways Giacinto Beninati di Asciano – Appena entrati nella sala arrivi dell'aeroporto, ci hanno rinchiuso in un salone dove ci siamo ritrovati con altri 4 nostri connazionali, che poi abbiamo saputo essere andati a Malta e Tunisi. Hanno preso i nostri passaporti e ci hanno detto di aspettare. Dopo di che fino alle 8 di sera non abbiamo avuto alcuna spiegazione del motivo per il quale eravamo stati bloccati. Solo successivamente abbiamo appreso che la ragione era che sul nostro passaporto, anche se stavolta ci stavamo
recando in Libia con un visto turistico, risultava che nell'agosto del 2009 eravamo entrati nel Paese africano con un visto dell'ambasciata libica rilasciato in quanto 'manager'. Per questo motivo tutte le persone che in questi giorni vanno in Libia per lavoro, soprattutto 'manager', vengono immediatamente bloccate. Fino a ieri facevano passare soltanto i turisti. Da stamane, però, abbiamo visto che hanno cominciato a bloccare anche i vacanzieri".
"Non c'è stato nulla da fare – aggiunge Gennaro Ferrara, che dal '94 ha un'attività in Libia che riguarda accessori per il bagno – Anche se abbiamo cercato di dimostrare che stavolta ci recavamo a Tripoli per turismo, gli agenti non hanno sentito ragioni. Siamo stati costretti a trascorrere la notte in aeroporto. La beffa è poi arrivata quando per dormire in una saletta della compagnia aerea Afriqiyah Airways con un cui volo ci hanno rimpatriato, abbiamo dovuto pagare 60 euro a testa per stare seduti in poltrona. Questa mattina i poliziotti ci hanno quindi accompagnati fino a bordo dell'Airbus A320 dell'Afriqiyah. Solo a pochi minuti dall'atterraggio a Fiumicino l'equipaggio del volo (8U946) ci ha riconsegnato i nostri passaporti. Dopo quanto accaduto – ha concluso – non so quando potremo tornare in Libia, anche se spero che la cosa si risolva in fretta".
L'Ansa riferisce che è quanto accaduto a tre italiani, tutti toscani, respinti alla frontiera a seguito della decisione presa dalle autorità libiche di sospendere i visti di ingresso per i Paesi Schengen.
"Siamo arrivati ieri alle 16 a Tripoli dopo essere partiti alle 13 da Roma – racconta al suo rientro a Fiumicino con un volo della Afriqiyah Airways Giacinto Beninati di Asciano – Appena entrati nella sala arrivi dell'aeroporto, ci hanno rinchiuso in un salone dove ci siamo ritrovati con altri 4 nostri connazionali, che poi abbiamo saputo essere andati a Malta e Tunisi. Hanno preso i nostri passaporti e ci hanno detto di aspettare. Dopo di che fino alle 8 di sera non abbiamo avuto alcuna spiegazione del motivo per il quale eravamo stati bloccati. Solo successivamente abbiamo appreso che la ragione era che sul nostro passaporto, anche se stavolta ci stavamo
recando in Libia con un visto turistico, risultava che nell'agosto del 2009 eravamo entrati nel Paese africano con un visto dell'ambasciata libica rilasciato in quanto 'manager'. Per questo motivo tutte le persone che in questi giorni vanno in Libia per lavoro, soprattutto 'manager', vengono immediatamente bloccate. Fino a ieri facevano passare soltanto i turisti. Da stamane, però, abbiamo visto che hanno cominciato a bloccare anche i vacanzieri".
"Non c'è stato nulla da fare – aggiunge Gennaro Ferrara, che dal '94 ha un'attività in Libia che riguarda accessori per il bagno – Anche se abbiamo cercato di dimostrare che stavolta ci recavamo a Tripoli per turismo, gli agenti non hanno sentito ragioni. Siamo stati costretti a trascorrere la notte in aeroporto. La beffa è poi arrivata quando per dormire in una saletta della compagnia aerea Afriqiyah Airways con un cui volo ci hanno rimpatriato, abbiamo dovuto pagare 60 euro a testa per stare seduti in poltrona. Questa mattina i poliziotti ci hanno quindi accompagnati fino a bordo dell'Airbus A320 dell'Afriqiyah. Solo a pochi minuti dall'atterraggio a Fiumicino l'equipaggio del volo (8U946) ci ha riconsegnato i nostri passaporti. Dopo quanto accaduto – ha concluso – non so quando potremo tornare in Libia, anche se spero che la cosa si risolva in fretta".