SIENA. Anche le bancarelle del mercato settimanale segnano il passo e la crisi non risparmia neanche gli ambulanti. Che sono stati oggetto di un'indagine da parte di Confesercenti, che nelle scorse settimane ha raccolto i pareri dell’83 per cento di loro. Negli ultimi due anni la contrazione media delle vendite è stata del 36 per cento; una cifra pesante, che si aggiunge al –22 per cento già riscontrato con la precedente indagine, condotta nel 2004. Ad esprimersi sono stati 233 operatori, il 70 per cento dei quali attivi nel settore abbigliamento.
Interrogati sulle contromisure, oltre sette ambulanti su dieci propongono una diversa articolazione dell’orario di vendita, attualmente compreso tra le ore 7 e le 14 del mercoledì: il 35 per cento degli operatori chiede la chiusura alle ore 15, un altro 21 per cento preferirebbe l’orario 8-16. Alla base delle richieste emerge la volontà di recuperare fasce di pubblico perduto: la clientela del mercato è sempre più over 60 (32 per cento del totale, 12 punti in più rispetto al 2004) a scapito della fascia media (45 per cento) e degli under 30, pari al 22 per cento. Chiamati poi ad indicare in sintesi l’aspetto principale su cui lavorare per migliorare il Mercato di Siena, gli ambulanti interpellati ribadiscono la priorità del capitolo-orari (18,5 per cento delle risposte) al pari della volontà di operare in spazi meno ristretti.
“Il mercato di Siena sta perdendo posizioni, in termini di prestigio ma soprattutto di clientela – commenta Mario Stolzi, responsabile Commercio di Confesercenti Siena – è questo un dato da non prendere alla leggera, in un momento in cui, a livello nazionale, il commercio ambulante sta riscoprendo la sua funzione di ampliamento dell’offerta nei confronti di buona parte dei consumatori. Il pubblico senese, specie quello dalle capacità di spesa più limitate, trova sempre più difficoltà ad approfittare del Mercato, in virtù dei cambiamenti logistici e di orari della città che in questi anni si sono susseguiti. Di questo passo i banchi vendita sotto Fortezza potrebbero diventare solo un fenomeno da cartolina; al contrario, c’è bisogno di affrontare l’adeguamento degli orari, come da più parti richiesto. In vista del nuovo Regolamento comunale, sarà questa una delle priorità da affrontare”.