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SIENA. Continua l’offensiva della Guardia di finanza a tutela del bilancio dello Stato e degli Enti locali per affermare e tutelare i principi di solidarietà e giustizia sociale. I reparti territoriali delle Fiamme Gialle di Siena (Compagnia di Siena, Tenenze di Montepulciano e Poggibonsi e Brigata di Chiusi Scalo) nel secondo quadrimestre dell’anno hanno effettuato su tutto il territorio della Provincia 34 controlli, 28 dei quali risultati irregolari (pari all’82%), per verificare la corretta erogazione e distribuzione dei servizi sociali ed assistenziali destinati per legge alle classi più disagiate.
Questa volta a finire nel mirino dei finanzieri sono stati 78 “furbetti”. Vista la delicatezza del settore, le Fiamme gialle stanno sempre più affinando le tecniche di controllo centrando in modo sempre più selettivo l’obiettivo di scovare i soggetti irregolari tra quelli, e sono tantissimi, che in ambito provinciale beneficiano di tali prestazioni. I risultati di tale sforzo investigativo non mancano. Rispetto al 1^ quadrimestre, in cui furono denunciati 12 finti poveri, nel periodo da maggio ad agosto il numero degli irregolari (pari a 78) è salito in termini percentuali del 550% .Tale esito è frutto di un taglio investigativo dato alle attività di riscontro, basate su un controllo economico del territorio sempre più capillare ed un utilizzo diffuso dei poteri ispettivi tributari, inclusi accertamenti bancari estesi talvolta a livello nazionale. A tutto questo si aggiunge un’approfondita analisi del patrimonio informativo contenuto nell’anagrafe tributaria che, insieme agli altri riscontri condotti sul territorio, rende possibile rilevare interessanti indici di capacità contributiva effettiva. Questo, del resto, rimane l’obiettivo centrale per contrastare ogni forma di evasione fiscale. In particolare, grazie all’elaborazione di centinaia di dati si arriva a ricostruire la reale situazione reddituale e patrimoniale dei nuclei familiari che hanno usufruito dei benefici in esame. Nello specifico, nel corso dell’attività sono emerse autocertificazioni irregolari, talvolta riportanti redditi sensibilmente inferiori a quelli reali, in alcuni casi per oltre il 60%, ovvero omettendo del tutto quelli degli altri componenti del nucleo familiare. Ecco le principali violazioni emerse nel 2°quadrimestre dell’anno:- per ottenere contributi comunali per il canone di locazione, 20 soggetti hanno presentato ai vari Comuni dichiarazioni I.S.E.E. (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) non veritiere;
– per beneficiare di servizi scolastici agevolati (contributi per tasse universitarie, libri, mensa e scuolabus, borse di studio, ecc..), 10 persone hanno dichiarato il falso;
– per ottenere un aiuto economico di natura assistenziale al Comune di residenza, le posizioni di due soggetti sono risultate irregolari;
– nel comparto dell’edilizia residenziale pubblica le autocertificazioni presentate da 46 soggetti per l’ottenere benefici/ausili economici connessi agli alloggi ERP sono risultate non veritiere. L’azione di vigilanza proseguirà per impedire che coloro i quali occultano redditi o patrimoni impediscano di sostenere persone realmente bisognose di assistenza, tra cui: servizi educativi per l'infanzia, agevolazioni per le tasse universitarie e prestazioni del diritto allo studio, prestazioni scolastiche (libri scolastici, borse di studio, eccetera), accesso alle mense, prestazioni socio-sanitarie ed assistenziali, nonché agevolazioni per servizi di pubblica utilità (telefono, luce, gas).
Questa volta a finire nel mirino dei finanzieri sono stati 78 “furbetti”. Vista la delicatezza del settore, le Fiamme gialle stanno sempre più affinando le tecniche di controllo centrando in modo sempre più selettivo l’obiettivo di scovare i soggetti irregolari tra quelli, e sono tantissimi, che in ambito provinciale beneficiano di tali prestazioni. I risultati di tale sforzo investigativo non mancano. Rispetto al 1^ quadrimestre, in cui furono denunciati 12 finti poveri, nel periodo da maggio ad agosto il numero degli irregolari (pari a 78) è salito in termini percentuali del 550% .Tale esito è frutto di un taglio investigativo dato alle attività di riscontro, basate su un controllo economico del territorio sempre più capillare ed un utilizzo diffuso dei poteri ispettivi tributari, inclusi accertamenti bancari estesi talvolta a livello nazionale. A tutto questo si aggiunge un’approfondita analisi del patrimonio informativo contenuto nell’anagrafe tributaria che, insieme agli altri riscontri condotti sul territorio, rende possibile rilevare interessanti indici di capacità contributiva effettiva. Questo, del resto, rimane l’obiettivo centrale per contrastare ogni forma di evasione fiscale. In particolare, grazie all’elaborazione di centinaia di dati si arriva a ricostruire la reale situazione reddituale e patrimoniale dei nuclei familiari che hanno usufruito dei benefici in esame. Nello specifico, nel corso dell’attività sono emerse autocertificazioni irregolari, talvolta riportanti redditi sensibilmente inferiori a quelli reali, in alcuni casi per oltre il 60%, ovvero omettendo del tutto quelli degli altri componenti del nucleo familiare. Ecco le principali violazioni emerse nel 2°quadrimestre dell’anno:- per ottenere contributi comunali per il canone di locazione, 20 soggetti hanno presentato ai vari Comuni dichiarazioni I.S.E.E. (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) non veritiere;
– per beneficiare di servizi scolastici agevolati (contributi per tasse universitarie, libri, mensa e scuolabus, borse di studio, ecc..), 10 persone hanno dichiarato il falso;
– per ottenere un aiuto economico di natura assistenziale al Comune di residenza, le posizioni di due soggetti sono risultate irregolari;
– nel comparto dell’edilizia residenziale pubblica le autocertificazioni presentate da 46 soggetti per l’ottenere benefici/ausili economici connessi agli alloggi ERP sono risultate non veritiere. L’azione di vigilanza proseguirà per impedire che coloro i quali occultano redditi o patrimoni impediscano di sostenere persone realmente bisognose di assistenza, tra cui: servizi educativi per l'infanzia, agevolazioni per le tasse universitarie e prestazioni del diritto allo studio, prestazioni scolastiche (libri scolastici, borse di studio, eccetera), accesso alle mense, prestazioni socio-sanitarie ed assistenziali, nonché agevolazioni per servizi di pubblica utilità (telefono, luce, gas).
I 78 soggetti emersi sono stati denunciati – per mendace dichiarazione, indebite percezioni di erogazioni a danno dello Stato, falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico – alla Procura della Repubblica, avendo percepito indebitamente erogazioni e benefici a danno del bilancio dello Stato o dei Comuni. Nei loro confronti sono già state avviate le procedure per la revoca dei benefici ottenuti in modo irregolare.