SIENA. I tempi di realizzazione del Terminal bus in via Lombardi all’attenzione del Consiglio comunale di ieri, 10 marzo, con un’interrogazione di Giuseppe Giordano ed Eugenio Neri (Siena Rinasce). Nello specifico Giordano, evidenziando che i lavori sono iniziati il 19 marzo 2014 e che avrebbero dovuto concludersi dopo 240 giorni, cioè lo scorso novembre, ha chiesto i motivi del ritardo. Ma anche “se sono previste e in quale misura sanzioni a carico della ditta esecutrice per il mancato rispetto dei tempi stabiliti, e quale la data prevista per il completamento”.
L’assessore ai Lavori Pubblici Paolo Mazzini ha ricordato come la disciplina che regola i contratti in questo settore si adegua alle necessità che possono presentarsi durante la realizzazione di un’opera: un’elasticità che prevede la sospensione per circostanze imprevedibili, così da tutelare gli interessi di entrambe le parti, “soprattutto la qualità dei lavori. Nel caso specifico – ha proseguito Mazzini – i lavori, progetto e direzione interna al Comune, sono stati consegnati il 29 marzo dello scorso anno e si stanno svolgendo regolarmente. Si è verificata un allungamento di 30 giorni per una perizia di variante, a questa si sono aggiunte tre sospensioni: una di 30, una di 40 e l’altra di 10 giorni, oltre a una proroga di 25 giorni. Il nuovo termine contrattale è il prossimo 31 marzo”.
Come ha evidenziato l‘assessore, proroghe e sospensioni sono previste dal codice degli appalti e si possono verificare per svariati motivi. Per la rigidità delle temperature atmosferiche: troppo freddo o troppa pioggia, situazioni che non permettono l’uso o la stesura di particolari materiali, come il cemento, cosa che ha comportato, appunto, la concessione di una proroga di 25 giorni. Dilazionamenti temporali con l’obiettivo, unico, di mantenere la qualità e la buona riuscita dell’opera. ” Non ho specifiche esatte riguardo alle sospensioni concesse, ma verificherò con gli uffici”.
Rispondendo a un’ulteriore aggiunta all’interrogazione presentata, Mazzini ha informato che l’eliminazione di posti auto lungo via De Bosis si è resa necessaria per la realizzazione della struttura. “Un intervento, nel suo complesso, strategico per alleggerire la viabilità della zona, assicurando, però, percorsi pedonabili coperti dal parcheggio di Piazzale Rosselli (con posti a costi estremamente contenuti), a via Lombardi e via De Bosis. Per ovviare al disagio è ipotizzabile delimitare specifiche aree di sosta con l’istituzione di ARU dedicate ai residenti e sosta a tempo a servizio degli esercizi commerciali”.
Per quanto concerne le penali, e non sanzioni, previste nel capitolato d’appalto, queste ammontano allo 0,5 per mille dell’importo, circa 200 euro per ogni giorno di ritardo, e verranno applicate se il cantiere continuerà oltre la data prevista. “Saranno detratte – ha concluso – dalla somma del conto finale. Infine, è da tener presente che, come stabilito dalla normativa per i LLPP, l’impresa appaltatrice ha fino a 60 giorni dopo il termine ultimo, per eseguire piccole lavorazioni di finitura e dettaglio in attesa del collaudo”.
Le spese di Siena Capitale della cultura 2019
Con un’interrogazione a firma di Eugenio Neri e Giuseppe Giordano di Siena Rinasce, sono state chieste, ieri, informazioni dettagliate sulle spese che il Comitato promotore di Siena Capitale della Cultura 2019 ha effettuato con i residui della mostra dedicata a Duccio di Buoninsegna. “137.400 euro – come ha ricordato Giordano – conservati, appunto, tra i residui attivi del Bilancio comunale a seguito dello scioglimento del Comitato istituito per la gestione dell’evento espositivo dedicato a Duccio, ed erogati, con una deliberazione di Giunta del 2011, al Comitato promotore per Siena Capitale 2019”.
Il sindaco Bruno Valentini, ricordando che Siena è arrivata seconda sulle 21 città candidate, ha rendicontato, nel dettaglio, le spese sostenute ed evidenziato che la “cifra indicata dai consiglieri è stata utilizzata per coprire i costi per la candidatura di Siena a Capitale europea 2019”. “Per il 2011 relativamente alla sponsorizzazione della Mens Sana, e al rimborso spese per il Comitato internazionale; per l’anno successivo al compenso spettante al Direttore di Candidatura, e per il 2013 per la realizzazione del Bidbook presentato alla Commissione Europea”. “Cifre – ha proseguito il primo cittadino – tutte utilizzate, indipendente dal risultato della candidatura, per iniziative atte alla promozione della città a livello europeo”.
Giordano nel dichiararsi totalmente insoddisfatto, perché, dopo l’indicazione delle voci di spesa fatta dal Sindaco, non è stato rispettato l’auspicio del Comitato che seguiva la mostra di Duccio che voleva tale somma impegnata in progetti di altissimo livello culturale, conclude “non si può essere contenti di questo utilizzo; vorremmo, inoltre, conoscere la motivazione in base alla quale la nostra candidatura è arrivata al secondo posto, dato che né io né altri consiglieri hanno potuto verificare questo verdetto”.
Nuovo regolamento sul procedimento a e sul diritto di accessomministrativo
Il Consiglio comunale, nella seduta di ieri, ha approvato il nuovo Regolamento sul procedimento amministrativo e sul diritto di accesso, che sostituisce integralmente quello del 1994. Il nuovo testo aggiornato, recependo le numerose modifiche normative intervenute e i recenti orientamenti giurisprudenziali, disciplina il complesso dei procedimenti adottati dall’ente con l’individuazione delle varie tempistiche, nonché dei relativi responsabili, delineando percorsi e modalità per favorire la partecipazione, l’imparzialità e la trasparenza, e garantire l’effettivo rispetto dei principi di economicità e efficacia degli atti.
Proprietà e destinazione del complesso Santa Teresa
La proprietà e la destinazione d’uso del complesso “Santa Teresa” ha costituito il tema dell’interrogazione presentata nella seduta consiliare di ieri, 10 marzo, da Eugenio Neri e Giuseppe Giordano del gruppo Siena Rinasce. Un complesso, come ha introdotto Neri nella sua illustrazione, “importante anche sotto il profilo storico-architettonico, vista la presenza di un oratorio di grande pregio artistico che ospita, tra gli altri, dipinti del pittore senese Gaetano Marinelli dedicati alla vita di Santa Teresa. Si tratta, senz’altro, di un istituto che concorre a determinare il valore del patrimonio cittadino senese e per il quale riserviamo qualche preoccupazione in merito all’assetto proprietario”. Neri ha ricordato come “nel marzo 2006, il Consiglio comunale abbia approvato l’acquisizione della parte non storica del complesso per un importo di 3 milioni di euro, al fine di destinare l’immobile alla realizzazione di alloggi da assegnare in locazione a canone concordato. Successivamente, nel novembre 2008, lo stesso Consiglio ha deliberato di non procedere all’acquisizione della parte storica di proprietà dell’Istituto per la Gioventù Santa Teresa”. “A tutt’oggi – ha proseguito Neri – l’immobile che ospita l’istituto è oggetto di opere di ristrutturazione e recupero, delle quali manca, tra l’altro, anche la cartellonistica dei lavori. Chiediamo, pertanto, al sindaco di riferire di quali contributi pubblici e/o di Fondazione MPS abbia beneficiato la struttura per opere di manutenzione, ristrutturazione e recupero”. “Vorremmo sapere infine – ha concluso il consigliere – quale sia la destinazione d’uso del complesso”.
Nella risposta, l’assessore all’Urbanistica, Stefano Maggi, ne ha ricordato le caratteristiche strutturali: “L’istituto Santa Teresa è stato classificato nel Regolamento urbanistico, dal 2011, come un complesso articolato generato dall’aggregazione di più fabbricati. A monte si sviluppa intorno a un chiostro interno e si affaccia su via di San Quirico, mentre a valle l’edificio prospetta su Pian dei Mantellini. Insomma, dal punto di vista urbanistico è considerato come se fossero due situazioni diverse, mentre credo che sarebbe stato più opportuno trattarlo univocamente nella sua complessità”.
“Per quanto riguarda le destinazioni d’uso – ha proseguito l’assessore – sono previste residenze per un massimo di 10 alloggi in Pian dei Mantellini e residenze speciali, come collegi, convitti e residenze universitarie, fino a 80 posti letto, in via di San Quirico. Il tipo di intervento possibile riguarda il restauro e il risanamento conservativo e la ristrutturazione edilizia nel caso di recupero a fini residenziali. Recentemente – ha concluso Maggi – ci risulta che siano stati avviati lavori di restauro e risanamento di una porzione dell’immobile con accesso da via San Quirico, di proprietà della Curia di Siena. Non ci risulta nessun contributo a carico del bilancio comunale”.
Il consigliere Neri, che si è dichiarato insoddisfatto della risposta perché ritenuta incompleta, ha segnalato “una lacuna: segnalo, infatti, che l’Istituto ha recentemente rifatto la copertura con un finanziamento di Fondazione MPS”. “Ciò che è ancor più preoccupante – ha aggiunto Neri – è che l’atto di vendita dell’immobile dall’Istituto Santa Teresa alla Curia pare illegittimo per la mancanza dei requisiti formali dei due contraenti, come ci è stato segnalato dal Comitato cittadini sovrani e beni comuni di Siena. Sarebbe davvero grave se tali operazioni immobiliari siano state effettuate senza un regolare atto di compravendita”.