SIENA. La revoca dell’affidamento dei servizi del Santa Maria della Scala alla società “Intrepido” ha costituito il tema dell’interrogazione presentata nella seduta di ieri, martedì 10, da Andrea Corsi (Moderati di Centrodestra) e sottoscritta, oltre che dal collega di gruppo Pietro Staderini, anche da Eugenio Neri e Giuseppe Giordano (Siena Rinasce), Michele Pinassi (Siena 5 Stelle), Marco Falorni (Impegno per Siena) e Massimo Bianchini (Nero su Bianco).
Corsi, dopo aver stigmatizzato il ritardo nella trattazione della questione che era stata posta come urgente per la scorsa seduta del 18 dicembre, ha chiesto all’amministrazione “se sia stata eseguita una corretta procedura e si consideri corretto e opportuno affidare servizi di rilevanza culturale con bandi di gara al massimo ribasso”.
E’ stato l’assessore alla Cultura, Massimo Vedovelli, a fornire la riposta all’interrogazione: “Il primo elemento che mi preme sottolineare è la particolare attenzione messa in atto dagli uffici competenti, proprio per la complessità e la delicatezza di questo affidamento che riguardava sia i servizi generali, cioè quelli di sorveglianza, biglietteria e portineria, sia i servizi bibliotecari e didattici, nel settore specifico, per un periodo di tre mesi”.
“Per esempio – ha spiegato Vedovelli – i prezzi unitari offerti erano molto inferiori ai minimi tabellari e perciò il Servizio Gare e Appalti ha richiesto di dimostrare la congruità dei prezzi. Sulla base dei giustificativi rimessi, il responsabile del procedimento ha valutato entrambe le offerte pervenute in grado di garantire i minimi salariali definiti dalla contrattazione collettiva nazionale integrativa”.
“Dall’esame della documentazione presentata – ha proseguito l’assessore – a comprova delle autocertificazioni rimesse dai concorrenti in sede di gara, è però emerso che la società “Intrepido” non era in possesso di uno dei requisiti professionali richiesti ai fini dell’ammissione alla gara, e cioè l’avere effettuato nell’ultimo triennio almeno un servizio di didattica museale. La suddetta società aveva, invece, espressamente dichiarato il possesso del requisito, escludendo di voler ricorrere al subappalto. Per giurisprudenza, se il ricorso al subappalto si rende necessario per il mancato autonomo possesso dei requisiti necessari, l’omessa dichiarazione di ricorrere a tale istituto comporta l’esclusione dalla gara. Altre sentenze del 2014 connotano la fattispecie come un’insanabile inadeguatezza dell’offerta”. “L’Amministrazione, pertanto – ha continuato Vedovelli – non ha potuto che prendere atto che la società in questione non era in possesso di uno dei requisiti richiesti per l’ammissione a gara e, di conseguenza, ha proceduto all’annullamento dell’affidamento”.
“Nello specifico oggetto dell’interrogazione – ha concluso l’assessore – il ricorso alla gara al massimo ribasso è sembrato opportuno in relazione alla breve durata temporale dell’affidamento del servizio, per soli tre mesi. Concordo pienamente, invece, sul fatto che i servizi culturali, per periodi di maggiore durata e di maggiore complessità, debbano richiedere un diverso tipo di valutazione, come per esempio quella basata sul criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa”.
Corsi si è dichiarato insoddisfatto “per la revoca avvenuta dopo 18 giorni dall’affidamento, che lascia intendere una chiara responsabilità di non saper amministrare”. “Non avete neanche un’idea da mettere in campo per il futuro del Santa Maria della Scala – ha concluso il consigliere – e ignorate le difficoltà per le persone che vi lavorano, le quali non sanno cosa accadrà dopo il 28 febbraio, quando scadrà il vigente affidamento. Ringrazio comunque l’assessore e spero che si affermi, sempre più, la consapevolezza che, per questioni di tale rilevanza, non si debba procedere esclusivamente con il criterio del massimo ribasso, ma con quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa, per garantire un futuro di sostenibilità culturale ed economica”.
L’assemblea consiliare ha approvato lo schema di convenzione tra il Comune di Siena e quello di Asciano per l’articolazione gestionale dei servizi scolastici nel comprensorio che interessa i due enti, che riguarda, in particolare, la scuola dell’infanzia statale e quella primaria di Arbia (nel comune di Asciano) e la scuola secondaria di 1° grado di Presciano (nel comune di Siena).
La convenzione, già attiva fino a giugno 2014, sarà, quindi, rinnovata fino al 2018, ribadendo la volontà delle due amministrazioni di continuare il rapporto di piena e consolidata collaborazione nella gestione dei servizi scolastici, con una attenzione maggiore rivolta ai plessi presenti in porzioni di territorio comunale confinante, soprattutto per quanto riguarda le attrezzature e gli impianti, il trasporto pubblico e la mensa e i relativi impegni finanziari.