FIRENZE. Si sono avviate ieri mattina (4 febbraio) in commissione Mobilità e infrastrutture, presieduta da Fabrizio Mattei (Pd), le consultazioni sulle proposte di legge di modifica alla legge 96 del 1996 “Disciplina per l’assegnazione, gestione e determinazione del canone di locazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica”. “Obbiettivo – ha detto il presidente Mattei – è unificare i testi presentati sul patrimonio immobiliare e arrivare entro fine legislatura ad una legge unica che normi la disciplina erp. Si tratta di soddisfare il bisogno abitativo, in un momento in cui il disagio sociale è ad alti livelli, è una richiesta che proviene dalla società toscana”. Le proposte di legge in esame sono cinque: oltre a quella della Giunta regionale, presentata nella scorsa seduta dall’assessore Stefania Saccardi, altre quattro di iniziativa consiliare (da vari gruppi di opposizione).
In commissione i rappresentanti dei “Lode” (livello ottimale d’esercizio d’ambito) di Pisa, Arezzo, Livorno, Siena, Grosseto e Lucca hanno espresso un apprezzamento generale per i cambiamenti da apportare ad una normativa “ormai vecchia” che non rispecchia più i bisogni abitativi attuali. Nel corso della seduta sono emerse anche criticità e necessità di approfondimenti.
Tra le positività evidenziate: l’inserimento, tra i requisiti in graduatoria per risultare assegnatari di un alloggio erp, della storicità di residenza o di lavoro sul territorio “di almeno 5 anni”, l’impossibilità per chiunque abbia beni immobili di partecipare al bando e la possibilità di scambio di alloggi tra assegnatari.
Perplessità, invece, sono state sollevate sulla possibilità di consentire agli inquilini di effettuare piccoli interventi di ristrutturazione negli alloggi erp, che devono rispettare certe norme. Inoltre, è stato fatto presente che per le graduatorie occorre rappresentare molte tipologie di famiglie, sono stati richiesti, infatti, approfondimenti sui requisiti per i nuclei familiari, per cercare di non svantaggiare gli anziani soli o le coppie giovani. Infine, poca chiarezza è stata evidenziata riguardo al percorso che disciplina la mobilità e gli alloggi di riserva.
Nel pomeriggio sono stati ascoltati alcuni gestori del patrimonio erp di Pisa, Lucca e Firenze. Anche da parte loro è stato espresso un giudizio positivo allo spirito della legge, però con qualche sottolineatura. Dai gestori è arrivata la richiesta di una revisione di tutti i canoni di affitto e non solo del canone minimo portato a 40 euro. E’ emersa, inoltre, l’impossibilità, per mancanza di personale, di effettuare accertamenti annuali ed, infine, è stato definito troppo restrittivo il criterio dell’impossidenza (non essere titolare di nessun’altra abitazione).
Le consultazioni continueranno domani, giovedì 5 febbraio, con i rappresentanti dei sindacati.