Le Liste civiche
"E’ trascorso quasi un anno da quando si è manifestato in tutta la sua drammaticità il dissesto finanziario dell’Università di Siena e, data la rilevanza della notizia e l’importanza della Istituzione, la carta stampata ha pubblicato fiumi di notizie e prese di posizione.
Non c’è da meravigliarsi se la discussione sull’argomento è particolarmente animata e colorita: al centro dell’attenzione c’è un Ateneo con 769 anni di storia e di tradizioni che ha contribuito a diffondere nel mondo l’immagine e la reputazione della città e che ha sempre rappresentato e rappresenta tutt’ora un veicolo economico ed un bacino occupazionale di rilevanza assoluta.
Ma, dalla lettura degli articoli pubblicati sulla stampa locale e nazionale nel più recente periodo, c’è da chiedersi cosa c’è dietro tutta questa bagarre mediatica e se, dietro l’apparenza di una serie di esternazioni, sia davvero autentica la volontà di tutti di “salvare” l’Ateneo.
Non possiamo fare a meno di osservare che siamo in piena campagna di iscrizioni all’università e che la serie di articoli apparsi su testate giornalistiche esterne alla nostra provincia ha l’odore di una concorrenza esasperata e cinica, di una caccia al nuovo iscritto che, in un periodo di vacche magre, si fa sempre più agguerrita. Insomma… Mors Tua Vita Mea!
Quello che abbiamo letto sulla stampa locale, invece, ha tutta l’aria di essere improntato a fini diversi.
In primo luogo, all’obbiettivo di tenere sotto costante pressione i vertici dell’amministrazione (su tutti il Rettore Focardi) perché possa essere indotto a scelte dimissionarie che acquisterebbero il significato di una resa e del riconoscimento di responsabilità su cui sarà la magistratura a fare chiarezza, ma che riguardano livelli diversi e, per quanto riportato dagli organi di informazione, sono anche datati nel tempo. Al riguardo non possiamo fare a meno di ricordare che proprio Focardi, e non altri in passato, ha denunciato alla magistratura il crack finanziario.
Altro obiettivo sembra quello delle altre istituzioni cittadine di fare un bel cordone intorno al Rettore prima di concorrere a trovare soluzioni che, per ora e ormai da mesi, sono solo affermazioni di principio considerato che, ad esempio, il Monte dei Paschi non ha ancora sciolto i dubbi sul finanziamento del mutuo richiesto dall’Ateneo. Allora c’è da chiedersi se questo cordone non sia più che altro uno strumento per condizionare comportamenti e decisioni e per concorrere a determinare il prossimo Magnifico dato che, in ogni caso, si avvicinano i tempi delle votazioni.
E alla luce di questa situazione, come vanno considerate le notizie sull’emergenza stipendi che fino ad oggi sono stati garantiti esclusivamente dagli interventi governativi e da una politica di spesa maggiormente accorta deliberata dagli organi accademici e sostenuta efficacemente dal Direttore Amministrativo?
Per non dire dell’allarmante e recentissima notizia di un presunto “taglio” dei posti di lavoro annunciato dai Sindacati Confederali. E’ normale che ognuno eserciti il proprio ruolo e che quindi anche i sindacati “alzino il tiro” e ‘mettano le “mani avanti” per evitare decisioni drastiche. Tuttavia, in uno scenario che rischia di avvicinare giorno dopo giorno l’Ateneo al commissariamento, diffondere notizie in cui si danno numeri precisi creando un pericoloso allarmismo e senza che ciò sia stato considerato dagli organi di governo dell’università, appare un comportamento pericoloso e non propriamente responsabile. Per non dire della caduta di stile con cui le OO.SS. hanno evidenziato che se c’è un esubero, questo è quello dei docenti. Ciò equivale a dire che se proprio c’è qualcosa da tagliare, vanno tagliati i posti di alcuni e non di altri perché il diritto al mantenimento del posto di lavoro non è uguale per tutti!. Speriamo che queste affermazioni non contribuiscano ad ingenerare una guerra tra componenti accademiche, in un momento nel quale, invece, bisognerebbe che proprio i sindacati rivolgessero appelli alla unitarietà. Così come sarebbe più opportuno che le Organizzazioni Sindacali stessero alle costole di tutti gli enti seduti al tavolo interistituzionale chiedendo interventi concreti, atteggiamenti positivi e non ostativi e ricordando che alle attuali responsabilità si sommano le responsabilità di una intera città che attraverso il Comune, la Provincia, la Camera di Commercio e la Fondazione MPS ha rappresentato tali enti anche nei passati organi di gestione dell’ateneo!".
CasaPound Siena
"La notizia di ieri dell'eventuale esubero di 400 dipendenti dell'ateneo ci ha lasciato alquanto sbigottiti. Dopo l'iniziale stupore abbiamo però notato lo svolgersi del solito copione: la mancanza assoluta di ogni fonte da parte degli untori. Per l'ennesima volta ci chiediamo seriamente quale sia il ruolo reale di una ben determinata parte dei sindacati all'interno del sistema cittadino e nazionale. Ormai svuotatisi di lavoratori per iscrivere al proprio interno quasi esclusivamente pensionati ed immigrati – senza nulla togliere loro -, tentano di rispondere alla propria crisi strutturale creando allarmismi ingiustificati ed instillando paura nei cittadini. A Siena come in tutta Italia. Lotta di classe in rispolvero? Tutt'altro, l'ideologia è morta da un pezzo. Piuttosto ultimo colpo di coda per tentare di mantenere posizioni di potere e controllo che non sono più quelle di un tempo. Magari anche spedendo nelle piazze certi loro dipendenti, per qualche nostalgico quanto stupido tentativo di rianimazione di quella strategia degli opposti estremismi che tanto bene fece – al progetto gramsciano della sinistra – negli anni di piombo. Per rimanere nel locale, i ragazzi presenti ricorderanno quarantenni di un conosciuto sindacato incitare all'odio ed alla discriminazione politica nei confronti del Blocco Studentesco in Piazza Salimbeni, al termine di una delle manifestazioni unitarie degli studenti di questo autunno.
"Tutto rientra nella norma chi vede erodere le proprie quote di potere nella massima impotenza, tenta gli ultimi scatti disperati prima del collasso contrapponendosi ad ogni genere di elemento estraneo al proprio brodo di coltura. Massimo appoggio quindi al Magnifico Focardi, sicuramente umano e passibile di errori come giustamente destinatario di critiche costruttive, ma sicuramente degno di fiducia per quanto ha fatto e sta facendo per un ateneo devastato, ieri, dalla gestione assistenzialista e corrotta di chi, oggi, si lagna e lamenta dei risanatori ad ogni piè sospinto. Fortunatamente non sempre chi distrugge viene incaricato della ricostruzione".