Il Carroccio nota una "grave sufficienza" nel relazionare sui danni al museo
SIENA. Silenzio assoluto, era solo una buca: sembra essere questo il mantra ripetuto dopo la frana avvenuta in via del Capitano a causa della rottura di alcune tubature dell’acquedotto, che hanno provocato l’allagamento del Museo Archeologico e danni gravi alle strutture. L’Assessore Paolo Mazzini nel corso del Consiglio comunale del 27 febbraio, rispondendo ad un’interrogazione urgente del Consigliere comunale di Siena Rinasce, Giuseppe Giordano, ebbe infatti a dire: “Il Santa Maria della Scala ha subito un parziale allagamento in alcune sezioni, a causa dell’afflusso di acqua, ma verosimilmente senza alcun danno alle strutture e al patrimonio artistico e o museale”.
Alla luce di quanto emerso oggi sui giornali è palese una certa e grave sufficienza da parte dell’Assessore ai Lavori Pubblici, già noto per il mancato ripristino della frana di Terrensano, per il mancato inizio dei lavori nella strada delle Grotte e per le transenne messe un po’ ovunque senza un briciolo di ombra di lavori. Sulla situazione reale del Museo, silenzio assoluto. Perché fin da subito si è minimizzato? Quali saranno i tempi di recupero? Perché oggi Mazzini parla di “danno ingente”? Non crede l’Assessore Mazzini di aver dimostrato la propria inadeguatezza a ricoprire l’incarico di Assessore ai Lavori Pubblici?
Francesco Giusti Lega Nord Siena