Il 13 maggio va in scena “Per-corsi”: recitano anche due religiose ultracentenarie
SIENA. Il miracolo è riuscito anche quest’anno, all’istituto San Girolamo di Siena: portare sulla scena e far recitare insieme interpreti divisi da almeno quattro generazioni e a modo loro eccezionali : i bambini delle scuole elementari e un gruppo di suorine anziane quanto vispe (tra le coriste, una ha 102 anni, un’altra 106). Tutto merito di un progetto integrato di fisioterapia e musica “Le scale di San Girolamo” che compie sei anni e mercoledì 13 maggio, alle ore 15, nella Casa “San Girolamo” di via San Girolamo 8, darà vita a uno spettacolo molto particolare intitolato “Xcorsi”, frutto del talento e dall’entusiasmo di un gruppo ormai collaudato: la maestra Ornella Quinto, la fisioterapista Rossana Carullo, le insegnanti di musica Federica Scaglioso e Sara Ceccarelli (dell’associazione culturale musicale Clara Shumann) e Marco Bonucci regista dello spettacolo e promotore dell’arte del mimo.
La trama è semplice: i bambini della Scuola Primaria “San Girolamo” vincono un concorso per andare a suonare davanti a Papa Francesco e le suore anziane dell’Infermeria decidono di seguire i piccoli nell’avventura. Lo spettacolo, che fonde linguaggi diversi come la musica e il mimo, sarà itinerante e si muoverà all’interno di San Girolamo e della stessa scuola, con l’intento di aprirsi alla città in cui la comunità vincenziana opera da secoli con passione e dedizione straordinaria. “Xcorsi” è reso possibile dalla generosità di Chianti Banca, che ha fornito un contributo essenziale e insostituibile al nascere e svilupparsi del progetto, e dalle Assicurazioni Generali Ina Assitalia. La rappresentazione si rivolge a chiunque desideri condividere con interpreti e organizzatori un momento di gioia e di grande serenità, e si propone di dare un originale contributo alla cultura della solidarietà. Per non parlare dell’aspetto educativo presente in un’idea che una volta di più unisce la spontaneità travolgente dei bambini e la vitalità delle simpatiche “prime donne” in abito da suora.