"Tengono vivi i valori alla base di una società coesa e democratica
“Vengo volentieri nelle Case del Popolo – ha aggiunto Rossi – perché fanno parte dell’identità toscana e ne dobbiamo essere orgogliosi. La politica deve tornare in questi luoghi, deve ascoltare la gente e i suoi problemi quotidiani e tutti insieme dobbiamo lavorare per rilanciare il nostro Paese e riaffermare la piena democrazia. Noi sul territorio ci siamo, come centrosinistra e come Regione e lavoriamo per difendere i diritti dei nostri cittadini e garantire loro servizi essenziali adeguati, nonostante il quadro difficile che si prospetta con i tagli imposti dal governo”.
I tagli delle risorse. “Abbiamo ridotto il numero di assessori regionali – ha continuato Rossi – tagliato indennità e spese di consulenza e stiamo lavorando per ottimizzare le risorse a disposizione. Dobbiamo stare attenti, però, a non agire in maniera indiscriminata come sta facendo il governo, perché così alimentiamo solo il livello di egoismo che già circola nel Paese e che non fa bene alla nostra società. Non abbiamo tagliato le spese per l’istruzione, scegliendo di finanziare sezioni di scuola materna che sarebbero state ridotte con la riforma Gelmini e avrebbero colpito 2.700 famiglie; abbiamo mantenuto le risorse per l’assistenza di persone non autosufficienti, gli stanziamenti a favore della sanità e i fondi per gli ammortizzatori sociali. Sulla cultura, poi, abbiamo tagliato le spese di funzionamento e continuato a finanziare i progetti, perché questo settore genera occupazione e dobbiamo valorizzare di più il vasto patrimonio culturale italiano e toscano”.
Un modello civile di convivenza. “Sul fronte dell’integrazione – ha aggiunto Rossi – la Toscana vanta una legge regionale sull’immigrazione che il governo ha cercato di mettere in discussione senza riuscirci, visto che la Consulta ne ha respinto il ricorso. Con essa, abbiamo affermato il diritto di ogni essere umano, anche degli immigrati senza permesso di soggiorno, ad un’assistenza di base e stiamo lavorando per riconoscere diritti civili e politici agli immigrati che vivono e lavorano nel nostro Paese. Vogliamo che la nostra regione sia un modello civile di convivenza, contro qualsiasi forma di discriminazione – ha detto ancora Rossi – e che preveda l’estensione dei diritti di cittadinanza sociale. Riscoprendo la nostra storia democratica e i nostri valori possiamo portare un contributo concreto al rilancio del Paese, che ha bisogno di politiche di risanamento del bilancio, di una lotta seria contro l’evasione fiscale, affermando equità e giustizia sociale, e di investimenti nelle politiche di sviluppo e di tutela del territorio, puntando su innovazione, infrastrutture, ricerca e pubblica istruzione. Il rilancio del nostro Paese passa da qui, se vogliamo stare al passo con le altre realtà europee”.
Soddisfazione per l’iniziativa viene espressa dalla presidente dell’Arci di Siena, Serenella Pallecchi. “Enrico Rossi ci ha onorato con la sua presenza in una Casa del Popolo, come aveva promesso, e ha ribadito che i valori fondamentali di uguaglianza, libertà e democrazia alla base di ogni azione che promuoviamo come Arci, da sempre, sono fondamentali per una convivenza civile e per una società più coesa. Ci impegniamo a continuare su questa strada, stimolando una crescente partecipazione attiva delle nostre basi associative”.