Iniziativa promossa insieme ad ArciSolidarietà e Simply Market Ravacciano, aperto tutti i giorni dalle 15.30 alle 23.30
SIENA. Un Banco di prima necessità e della solidarietà al Circolo Arci di Ravacciano, per aiutare con beni alimentari a lunga conservazione le persone che vivono in difficoltà economica. E’ quello aperto da alcune settimane presso lo spazio in via Duccio di Buoninsegna, 35, mettendo a disposizione un piccolo minimarket frutto della collaborazione fra il Circolo Arci di Ravacciano, ArciSolidarietà e il supermercato Simply di Ravacciano. Lo spazio è accessibile negli orari di apertura del Circolo, tutti i giorni dalle ore 15.30 alle ore 23.30. Al suo interno si potranno trovare prodotti a lunga conservazione e facile stoccaggio, come pasta, riso, olio, pelati, caffè, scatolame, salumi e formaggi sottovuoto.
“Il Circolo Arci di Ravacciano – spiega la presidente, Miranda Ballini – rappresenta, da sempre, un punto di riferimento e un luogo di ritrovo e socializzazione all’interno del quartiere e abbiamo voluto renderlo ancora più vicino alla comunità aiutando con beni di prima necessità chi vive in situazione di difficoltà economica. Un’esperienza positiva che ha unito le forze di soggetti diversi sotto il valore della solidarietà, da sempre fra i principi primari dell’Arci, e che ha preso forma anche grazie alla collaborazione del Simply di Ravacciano, che ci ha garantito la prima fornitura di prodotti in forma gratuita, mostrando attenzione e sensibilità verso la nostra iniziativa e il tessuto sociale del quartiere e delle zone limitrofe”.
“E’ con enorme piacere che abbiamo aderito al progetto promosso dall’Arci – ha detto Carlo Guiggiani del supermercato Simply di Ravacciano – che grazie al piccolo spaccio alimentare presente all’interno dei suoi locali offre un servizio che oltre a garantire un presidio di vicinanza al quartiere acquista anche una valenza sociale. Un progetto che abbiamo scelto di sostenere fornendo i prodotti a marchio Simply per andare incontro alle esigenze delle persone in difficoltà cercando, con un piccolo gesto, di continuare a essere vicini alla comunità in cui abbiamo il privilegio di lavorare”.