Terranostra chiede di non penalizzare gli imprenditori
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SIENA. Emergenza rinviata per gli imprenditori agrituristici. Dopo il pressing di Coldiretti, lunedì 21 febbraio, la Commissione consiliare della Regione Toscana ha adottato l’emendamento sull’adeguamento dalla legge regionale n. 8 del 2006 e relativo documento attuativo. Grazie a quest’emendamento le strutture con piscina, attive da prima del 20 marzo 2011, avranno tre anni di tempo per adeguarsi a quanto previsto dalla legge regionale, in provincia di Siena sono 1050 gli agriturismi attivi. Le regole fissate prevedono l’introduzione del servizio di bagnino, esami periodici dell’acqua e una particolare attenzione per la sicurezza. Con questa legge si introdurranno quindi costi e servizi aggiuntivi, che rischiano – secondo Coldiretti – di far diventare le piscine un vero e proprio lusso, disincentivando gli agriturismo ad ampliare i servizi offerti con il risultato di impoverire l’offerta turistica del territorio.
I numeri – “Riteniamo positivo l’intervento su questa legge – commenta Gioia Milani, presidente di Terranostra Siena – ma ancora non basta. Il regolamento licenziato un anno fa, che dovrebbe entrare in vigore il prossimo 20 marzo, è adatto agli impianti pubblici, che funzionano tutto l’anno e hanno un elevato numero di presenze quotidiane. Per gli agriturismo è sovradimensionato – sottolinea Milani – le nostre piscine sono di piccole dimensioni, utili solo a rendere più gradevole il soggiorno ai turisti che in estate vengono nelle nostre campagne. Questi impianti sono nati per essere utilizzati per brevi periodi, da un numero di bagnanti decisamente contenuto”. Le nostre aziende agrituristiche contano, infatti, una media di 10-12 posti letto a struttura. Nel complesso, i posti letto in agriturismo in provincia di Siena sono 13.744 su 63 mila dell’intero comparto ricettivo.
L’emendamento – L’impegno per la proroga sugli impianti esistenti aiuta gli agriturismo già attivi, ma lascia il problema inalterato per le imprese che apriranno i battenti dal 20 marzo in poi. “Per loro – dichiara Milani – sarà obbligatorio l’adeguamento alla legge regionale in materia di requisiti igienico sanitari delle piscine ad uso natatorio e al relativo regolamento di attuazione, che necessita di profonde modifiche. Non chiediamo l’esenzione dalle regole – conclude Milani – ma semplicemente di avere una norma efficace per garantire la sicurezza dei bagnanti e l’igienicità degli impianti senza penalizzare inutilmente gli imprenditori”. Dopo la proroga raggiunta, Coldiretti continua quindi a chiedere di rivedere questa norma, che nonostante le modifiche, continua a creare agli imprenditori agricoli problemi ambientali, economici e gestionali.
I numeri – “Riteniamo positivo l’intervento su questa legge – commenta Gioia Milani, presidente di Terranostra Siena – ma ancora non basta. Il regolamento licenziato un anno fa, che dovrebbe entrare in vigore il prossimo 20 marzo, è adatto agli impianti pubblici, che funzionano tutto l’anno e hanno un elevato numero di presenze quotidiane. Per gli agriturismo è sovradimensionato – sottolinea Milani – le nostre piscine sono di piccole dimensioni, utili solo a rendere più gradevole il soggiorno ai turisti che in estate vengono nelle nostre campagne. Questi impianti sono nati per essere utilizzati per brevi periodi, da un numero di bagnanti decisamente contenuto”. Le nostre aziende agrituristiche contano, infatti, una media di 10-12 posti letto a struttura. Nel complesso, i posti letto in agriturismo in provincia di Siena sono 13.744 su 63 mila dell’intero comparto ricettivo.
L’emendamento – L’impegno per la proroga sugli impianti esistenti aiuta gli agriturismo già attivi, ma lascia il problema inalterato per le imprese che apriranno i battenti dal 20 marzo in poi. “Per loro – dichiara Milani – sarà obbligatorio l’adeguamento alla legge regionale in materia di requisiti igienico sanitari delle piscine ad uso natatorio e al relativo regolamento di attuazione, che necessita di profonde modifiche. Non chiediamo l’esenzione dalle regole – conclude Milani – ma semplicemente di avere una norma efficace per garantire la sicurezza dei bagnanti e l’igienicità degli impianti senza penalizzare inutilmente gli imprenditori”. Dopo la proroga raggiunta, Coldiretti continua quindi a chiedere di rivedere questa norma, che nonostante le modifiche, continua a creare agli imprenditori agricoli problemi ambientali, economici e gestionali.