SIENA. Confesercenti e Confcommercio Siena rivolgono ai Consiglieri regionali, in particolare a quelli eletti nel territorio senese, un "voto responsabile" a proposito della modifica alla Legge regionale sugli Agriturismo. Il provvedimento elaborato dalla Commissione Agricoltura portato in aula la scorsa settimana non ha raggiunto il numero legale: potrebbe però essere ripresentato prima di Natale, rilanciando la prospettiva di concorrenza sleale per tutto il settore ricettivo, in particolare in provincia di Siena dove la densità di agriturismi è la più alta d’Italia.
“Oltre a dissentire sul contenuto, ci sconvolge l’atteggiamento parziale adottato per sviluppare fin qui l’iter di questo provvedimento – afferma il direttore di Confesercenti Siena, Valter Fucecchi – che è passato dalla Commissione Agricoltura non solo senza tener conto del punto di vista degli operatori turistici, ma addirittura evitando del tutto di ascoltarli”.
“Le dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi dal Governatore della Regione, ed il suo rifiuto ad incontrarsi con le nostre associazioni confermano questa impressione – aggiunge il Direttore di Confcommercio Siena, Daniele Pracchia – Martini insiste su garanzie generiche e sulla disponibilità al dialogo, ma evita di affrontare i tanti e clamorosi interrogativi che suscita il provvedimento in migliaia di ristoranti, alberghi, agenzie di viaggio della nostra regione”.
Le associazioni di categoria si chiedono tra l’altro perché ai titolari di agriturismo non saranno richiesti gli stessi requisiti morali e professionali che sono imposti ai pubblici esercizi, dal momento che entrambi potranno somministrare pasti; perché i primi potranno organizzare ‘attività divulgative’ per i propri ospiti senza i limiti che invece sussistono per i secondi; e come si giustifica nei confronti dei consumatori il fatto che agli agriturismo sarà sufficiente un piano di autocontrollo igienico-sanitario semplificato, mentre alle altre strutture è richiesto quello ordinario.
“Ci sentiamo clamorosamente figli di un Dio minore – aggiungono Fucecchi e Pracchia – con questo voto clamorosamente sbilanciato verso la campagna si rischia di imboccare una strada senza ritorno, in direzione opposta a quella qualità dell’offerta che la Regione vorrebbe accreditarsi. Per questo, ci appelliamo al senso di responsabilità dei consiglieri chiamati al voto, per far sì che il testo portato in approvazione tenga conto delle proposte di emendamento che lo possano riequilibrare. E’ da sottolineare infine il clamoroso silenzio dell’Assessore regionale Cocchi, che in questa situazione, a nostro avviso, ha svolto in modo insufficiente il suo ruolo di referente delle categorie commerciali e turistiche”.
“Oltre a dissentire sul contenuto, ci sconvolge l’atteggiamento parziale adottato per sviluppare fin qui l’iter di questo provvedimento – afferma il direttore di Confesercenti Siena, Valter Fucecchi – che è passato dalla Commissione Agricoltura non solo senza tener conto del punto di vista degli operatori turistici, ma addirittura evitando del tutto di ascoltarli”.
“Le dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi dal Governatore della Regione, ed il suo rifiuto ad incontrarsi con le nostre associazioni confermano questa impressione – aggiunge il Direttore di Confcommercio Siena, Daniele Pracchia – Martini insiste su garanzie generiche e sulla disponibilità al dialogo, ma evita di affrontare i tanti e clamorosi interrogativi che suscita il provvedimento in migliaia di ristoranti, alberghi, agenzie di viaggio della nostra regione”.
Le associazioni di categoria si chiedono tra l’altro perché ai titolari di agriturismo non saranno richiesti gli stessi requisiti morali e professionali che sono imposti ai pubblici esercizi, dal momento che entrambi potranno somministrare pasti; perché i primi potranno organizzare ‘attività divulgative’ per i propri ospiti senza i limiti che invece sussistono per i secondi; e come si giustifica nei confronti dei consumatori il fatto che agli agriturismo sarà sufficiente un piano di autocontrollo igienico-sanitario semplificato, mentre alle altre strutture è richiesto quello ordinario.
“Ci sentiamo clamorosamente figli di un Dio minore – aggiungono Fucecchi e Pracchia – con questo voto clamorosamente sbilanciato verso la campagna si rischia di imboccare una strada senza ritorno, in direzione opposta a quella qualità dell’offerta che la Regione vorrebbe accreditarsi. Per questo, ci appelliamo al senso di responsabilità dei consiglieri chiamati al voto, per far sì che il testo portato in approvazione tenga conto delle proposte di emendamento che lo possano riequilibrare. E’ da sottolineare infine il clamoroso silenzio dell’Assessore regionale Cocchi, che in questa situazione, a nostro avviso, ha svolto in modo insufficiente il suo ruolo di referente delle categorie commerciali e turistiche”.