Un episodio da condannare senza se e senza ma commenta il presidente Alessandro Maggi
SIENA. «Per omosessuali e transessuali Siena deve tornare ad essere quello che è stata fino ad oggi: una città sicura». E’ il primo commento a caldo di Alessandro Maggi, presidente del Movimento Pansessuale – Comitato Promotore Arci Gay di Siena, dopo la notizia dell’aggressione subita da una persona transessuale, sembra ad opera di alcuni ragazzi senesi, avvenuta nella notte tra venerdì e sabato scorsi in Piazza del Campo.
«Non conosciamo con precisione i dettagli di quanto è accaduto – per saperne di più ci stiamo mettendo in contatto con la persona aggredita che è evidentemente sotto shock – ma, se dovessero essere confermate le circostanze descritte dalla testimonianza raccolta dal Corriere di Siena, è evidente che siamo di fronte ad un fatto gravissimo, al primo episodio di violenza transfobica nella nostra città. Un episodio da condannare senza se e senza ma, per almeno due ragioni: perché frutto della discriminazione e dell’odio nei confronti di persone con un orientamento sessuale diverso, un’identità di genere diversa o che hanno scelto di avviare o completare un percorso di riattribuzione del sesso; e perché accompagnato da un atteggiamento di complice indifferenza da parte dei tanti che sono rimasti a guardare».
Il presidente del Movimento Pansessuale Alessandro Maggi si augura che si arrivi presto alla denuncia formale e all’identificazione degli aggressori: «Dalle istituzioni ci aspettiamo una risposta pubblica, chiara e forte contro l’omofobia e la transfobia. Una condanna che deve presto tradursi in atti concreti. Chiediamo che venga subito discussa in consiglio comunale la mozione a sostegno della legge contro l’omofobia che abbiamo intenzione di presentare a breve, che sia avviato un percorso amministrativo per il riconoscimento delle coppie di fatto attraverso l’istituzione di un registro o di un certificato anagrafico di famiglia e che siano promossi progetti nelle scuole per prevenire il bullismo omofobico, sui quali la nostra associazione sta già lavorando e per cui è pronta a fornire tutta la collaborazione necessaria. Tutto questo può servire a dare un segnale forte di condanna nei confronti di episodi come questo. Bisogna dire chiaramente alla città e a senesi che Siena non vuole essere una città omofoba, che gli omosessuali e i transessuali qui possono sentirsi tutelati e al sicuro, perché cittadini liberi come tutti gli altri».