di Roberto Cappelli
SANTANGELO SCALO. Si terrà lungo le vie di S. Angelo Scalo, frazione del Comune di Montalcino, la settima edizione di Orcia a Tavola. La manifestazione gastronomica che rimette sulla tavola i piatti della tradizione contadina. Un ritorno al passato che farà riscoprire ai commensali piatti dimenticati o caduti in disuso. Un cammino a ritroso per difendere e diffondere gusti antichi. Un viaggio goloso che vuole, attraverso il cibo ed il vino, far esplorare e scoprire un territorio che ormai è l’emblema, costruito attraverso i secoli, della simbiosi uomo-natura.
Per due sere, il 28-29 agosto, le vie di S. Angelo Scalo, saranno imbandite come quando “si tribbiava nell’aia”. Le cuoche rispolvereranno piatti, ingredienti, ricette e ricordi di quando erano piccole, si trasformeranno in tante massaie di ieri dove bisognava far tesoro di ogni alimento disponibile, senza pensare ai tempi di cottura o alle calorie. Inoltre, come succedeva in ogni festa contadina, le serate saranno allietate da musiche, canti e stornelli fino a tarda notte. Due consigli che gli organizzatori tendono a dare a chi vorrà gustare l’antico peposo, la zuppa di funghi, la scottiglia di pollo ruspante o altri piatti della tradizione, e cioè di prenotare (328/9553513) per non avere spiacevoli sorprese e soprattutto di lasciare a casa , perlomeno, spegnere ogni frenesia dei tempi moderni compresi i cellulari, perché nessuna festa era interrotta da una telefonata.
SANTANGELO SCALO. Si terrà lungo le vie di S. Angelo Scalo, frazione del Comune di Montalcino, la settima edizione di Orcia a Tavola. La manifestazione gastronomica che rimette sulla tavola i piatti della tradizione contadina. Un ritorno al passato che farà riscoprire ai commensali piatti dimenticati o caduti in disuso. Un cammino a ritroso per difendere e diffondere gusti antichi. Un viaggio goloso che vuole, attraverso il cibo ed il vino, far esplorare e scoprire un territorio che ormai è l’emblema, costruito attraverso i secoli, della simbiosi uomo-natura.
Per due sere, il 28-29 agosto, le vie di S. Angelo Scalo, saranno imbandite come quando “si tribbiava nell’aia”. Le cuoche rispolvereranno piatti, ingredienti, ricette e ricordi di quando erano piccole, si trasformeranno in tante massaie di ieri dove bisognava far tesoro di ogni alimento disponibile, senza pensare ai tempi di cottura o alle calorie. Inoltre, come succedeva in ogni festa contadina, le serate saranno allietate da musiche, canti e stornelli fino a tarda notte. Due consigli che gli organizzatori tendono a dare a chi vorrà gustare l’antico peposo, la zuppa di funghi, la scottiglia di pollo ruspante o altri piatti della tradizione, e cioè di prenotare (328/9553513) per non avere spiacevoli sorprese e soprattutto di lasciare a casa , perlomeno, spegnere ogni frenesia dei tempi moderni compresi i cellulari, perché nessuna festa era interrotta da una telefonata.