Parteciperanno alcuni degli antropologi che più hanno contribuito negli ultimi due decenni in Italia al rinnovamento di questa disciplina
SIENA. Il 27 e 28 novembre all’Università di Siena, presso l’aula magna di via Fieravecchia, 19, si terrà il convegno “Noi primitivi. Si è sempre altri di qualcuno”, una riflessione sui temi principali affrontati di recente dall’antropologia, con la presenza di alcuni degli antropologi che più hanno contribuito negli ultimi due decenni in Italia al rinnovamento di questa disciplina. A partire da Francesco Remotti, “filosofo” dell’antropologia (a venticinque anni dal suo famoso saggio Noi, primitivi), per arrivare a Marco Aime, con la sua proposta di lettura della quotidianità attraverso la chiave antropologica, le due giornate di studi proporranno un’antologia contemporanea degli studi più interessanti in questo campo con uno sguardo particolare sul mondo antico, anche attraverso gli interventi di Maurizio Giangiulio, Svetlana Hautala, Tommaso Braccini, Girolamo Imbruglia, Fabio Dei. I contributi mireranno a definire il significato attribuito al concetto di “primitivo” in passato e ai giorni nostri, alla luce delle profonde trasformazioni e molteplicità presenti nell’era della globalizzazione.
Organizzato dal Centro “Antropologia e mondo antico” diretto da Maurizio Bettini e dall’omonima associazione culturale, dal dipartimento di Filologia e critica delle letterature antiche e moderne dell’Ateneo senese, in collaborazione con il MIUR (Direzione generale ordinamenti didattici e autonomia scolastica), il convegno vedrà anche la partecipazione come relatori di alcuni studenti del Liceo Classico di Siena, coordinati dalla professoressa Simona Micheletti.
Le giornate prevedono l’esonero per gli insegnanti che vi prenderanno parte. Informazioni su www3.unisi.it/ricerca/centri/