SARTEANO. “Ho cercato di dare forma e colore alle idee” questo è quanto spiega Franco Maifrini a proposito della mostra “Laboratorio di Idee: un viaggio della mente attraverso la pittura di Franco Maifrini” sintetizzata in ventuno tavole esposte alla Sala Mostre fino domenica.
L’artista, nato a Ghedi in provincia di Brescia ha comincia ad appassionarsi all’arte sin da piccolo anche se inizia a dipingere a venticinque anni innamorato delle visioni degli impressionisti. E’ stato poi il trasferimento in Toscana a ispirarlo a riprodurre paesaggi un percorso il suo che lo ha portato all’astrattismo. Quando ha capito che sarebbe stato in grado di dipingere paesaggi ha rivolto la sua attenzione verso qualcosa di più affascinante e misterioso, l’arte astratta Segni buttati sul foglio quasi, la conoscenza del pittore e designer Sergio Ruffolo ed una profonda ricerca per dare un segno visibile ad idee e concetti. Dagli anni ’90 ha scelto di proseguire su questa via in una continua ricerca di corrispondenza tra idea – forma – colore. Nel suo percorso artistico ha trovato aiuto nel pittore fiorentino Fabio Frasconi ed in vari artisti toscani tra i quali il pittore e ceramista Gastone Bai.
Maifrini, come mai ha cambiato genere?
“Per me è stata una grande avventura intraprendere la strada dell’astratto. La mia arte è la diretta conseguenza di un’idea, prendendo spunto dalla vita quotidiana, da colloqui, da letture di giornali, libri e musica. In questo non ho guardato nessuna corrente artistica pur avendo dedicato molto tempo al loro studio, i miei pannelli sono frutto di una ricerca interiore, il mio intento è quello di proporre qualcosa alla quale il visitatore risponde. Il quadro è l’oggetto della comunicazione, non considerato come oggetto passivo ma che riesce a comunicare in modo autonomo e parla e risponde a chi sa osservarlo”
Artista a tutto tondo ha partecipato ad attività teatrali sia come scenografo che come attore e amante anche della musica, suona le percussioni. La mostra è divisa in due percorsi, da un lato l’arte formale che rispecchia un primo periodo geometrico e formale, l’altra informale, la libertà espressiva in colori senza forme geometriche.
Sono questi i due percorsi che riassumono venti anni di pittura astratta di Maifrini.
Elemento di punta della mostra è “Rhythm and Sound”, quadro che interseca vari elementi musicali ed esposto durante una delle prime serie di “Venerdì Jazz”