SIENA. Un nuovo fenomeno minaccia la biodiversità: gli effetti dell’incrocio sempre più frequente tra specie selvatiche e specie domestiche. Sarà questo il tema che vedrà riuniti a Siena i massimi esperti di conservazione della fauna selvatica il 10 e 11 dicembre, presso il Santa Maria della Scala, in occasione del IV Workshop dei Cantieri della Biodiversità, organizzato da Provincia di Siena, ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) e Federparchi (Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali).
Solo i recenti sviluppi della genetica molecolare hanno permesso di evidenziare che questo fenomeno si sta diffondendo in molti gruppi animali, causando in alcuni casi l’estinzione delle specie selvatiche, o la perdita irrimediabile di adattamenti evoluti nel corso di milioni di anni. L’aumento dell’ibridazione è collegata sia all’introduzione di specie alloctone da parte dell’uomo, sia alla crescente diffusione negli ambienti naturali e semi-naturali di forme animali domestiche, interfeconde con le specie selvatiche da cui sono state selezionate.
Ad esempio uno dei principali fattori di minaccia per la conservazione del lupo nel nostro Paese è rappresentato proprio dall’ibridazione con il cane domestico, e si stima che almeno il 10% dei gatti selvatici presenti in Italia siano ibridi con la forma domestica. Inoltre, anche nel caso di specie diffuse e comuni come il cinghiale o il piccione torraiolo, l’incrocio con le forme domestiche ha concorso ad aggravare le problematiche gestionali connesse alla presenza di queste specie opportuniste.
Gli esperti riuniti a Siena evidenzieranno come gli strumenti gestionali e normativi disponibili per contrastare le minacce poste dall’ibridazione hanno notevoli limiti, ad esempio per l’incerto status normativo che caratterizza le forme ibride, e per le difficoltà tecniche nell’identificazione degli individui selvatici dalle forme ibridate.
Il Workshop consentirà di fare il punto sugli sviluppi delle tecniche di laboratorio necessarie per identificare gli ibridi ed i livelli di introgressione, delle minacce e delle problematiche legate all’ibridazione, dei limiti degli attuali strumenti normativi, e delle possibili strategie di intervento che è necessario attivare.
I “Cantieri della Biodiversità” sono nati a Siena nel 2006 per iniziativa della Provincia di Siena, dell’ISPRA (ex INFS) e di Federparchi, al fine di mettere a confronto gli enti responsabili della tutela e conservazione della biodiversità con ricercatori ed esperti, per discutere le più efficaci azioni di gestione delle risorse naturali, e per promuoverne l’applicazione da parte degli operatori del settore.
Solo i recenti sviluppi della genetica molecolare hanno permesso di evidenziare che questo fenomeno si sta diffondendo in molti gruppi animali, causando in alcuni casi l’estinzione delle specie selvatiche, o la perdita irrimediabile di adattamenti evoluti nel corso di milioni di anni. L’aumento dell’ibridazione è collegata sia all’introduzione di specie alloctone da parte dell’uomo, sia alla crescente diffusione negli ambienti naturali e semi-naturali di forme animali domestiche, interfeconde con le specie selvatiche da cui sono state selezionate.
Ad esempio uno dei principali fattori di minaccia per la conservazione del lupo nel nostro Paese è rappresentato proprio dall’ibridazione con il cane domestico, e si stima che almeno il 10% dei gatti selvatici presenti in Italia siano ibridi con la forma domestica. Inoltre, anche nel caso di specie diffuse e comuni come il cinghiale o il piccione torraiolo, l’incrocio con le forme domestiche ha concorso ad aggravare le problematiche gestionali connesse alla presenza di queste specie opportuniste.
Gli esperti riuniti a Siena evidenzieranno come gli strumenti gestionali e normativi disponibili per contrastare le minacce poste dall’ibridazione hanno notevoli limiti, ad esempio per l’incerto status normativo che caratterizza le forme ibride, e per le difficoltà tecniche nell’identificazione degli individui selvatici dalle forme ibridate.
Il Workshop consentirà di fare il punto sugli sviluppi delle tecniche di laboratorio necessarie per identificare gli ibridi ed i livelli di introgressione, delle minacce e delle problematiche legate all’ibridazione, dei limiti degli attuali strumenti normativi, e delle possibili strategie di intervento che è necessario attivare.
I “Cantieri della Biodiversità” sono nati a Siena nel 2006 per iniziativa della Provincia di Siena, dell’ISPRA (ex INFS) e di Federparchi, al fine di mettere a confronto gli enti responsabili della tutela e conservazione della biodiversità con ricercatori ed esperti, per discutere le più efficaci azioni di gestione delle risorse naturali, e per promuoverne l’applicazione da parte degli operatori del settore.