Appuntamento alle 18 presso la Camera di Commercio
SIENA Il 27 Novembre 2014 alle ore 15:00 presso la Camera di Commercio di Siena si svolgerà l’assemblea congressuale provinciale di Legacoop.
Gli organismi territoriali di Legacoop hanno deciso di organizzare un congresso aperto, rivolto non solo alla politica ed alle istituzioni, ma anche a tutti quei soggetti imprenditoriali e della società civile che in questo momento storico di grandissima crisi economica e sociale, che colpisce Siena e la sua provincia in modo particolare, possono e vogliono mettere a disposizione di un progetto comune le energie positive , al fine di definire una visione per il rilancio ed il futuro delle nostre comunità.
In questa dinamica si colloca la proposta di ArSicoop, il consorzio che rappresenta la quasi totalità delle cooperative sociali aderenti Legacoop in provincia di Siena.
“Le nostre cooperative, dice Michele Frullanti, presidente di Arsicoop, vogliono lanciare un duplice messaggio; il primo volto a sottolineare la gravità della crisi che non è solo di tipo economico ma è anche di tipo sociale e rischia di mettere in discussione un modello che per secoli ha contraddistinto i nostri territori e le nostre comunità per grado di civiltà, solidarietà ed accoglienza e che non tutti ad oggi rilevano ancora per la sua importanza”.
Il secondo messaggio vuole segnare un cambiamento di rotta rispetto al passato. Fino ad alcuni anni fa le iniziative congressuali, oltre a rappresentare una passerella per la politica e le istituzioni, rappresentavano il momento in cui le associazioni “presentavano” le proprie richieste. Oggi la cooperazione sociale vuole lanciare delle proposte e non solo perché non c’è più la Fondazione MPS ad erogare finanziamenti a fondo perduto, ma perché, avendo contatto costante con i problemi della gente, ritiene di dover restituire un po’ di quello che fino ad oggi ha ricevuto e mettere a disposizione la propria idea di futuro, chiamando tutti gli altri attori che possono concorrere alla sua costruzione a mettere assieme le idee e la volontà di farlo.
Tutti siamo consapevoli che le famiglie non hanno più le risorse necessarie per pagare le altre rette delle Case di Riposo, ovvero per mantenere i propri figli all’asilo nido, ma al contempo il fabbisogno di supporto alle famiglie aumenta.
Tutti sappiamo che gli enti che sono oggi deputati ad erogare servizi sociali, assistenziali o educativi , dispongono di decrescenti risorse, ma il bisogno delle famiglie aumenta.
Ecco che la cooperazione sociale mette a disposizione il proprio patrimonio di conoscenze e di esperienza maturata sul territorio ed a contatto tutti i giorno con le famiglie , proponendo la definizione di un nuovo paradigma di relazione con la pubblica amministrazione.
Non possiamo più ragionare di rapporto tra enti appaltanti e fornitori di servizi, e soprattutto non possiamo più pensare che la logica delle minori risorse spinga verso gare d’appalto al massimo ribasso.
Gli enti pubblici e la cooperazione sociale devono sedersi allo stesso tavolo e , nel rispetto reciproco dei propri ruoli e della normativa, devono innanzitutto definire una visione , la quale non potrà prescindere in ogni caso dall’esigenza di sostenere una risposta di sostegno e di aiuto ai bisogni sociali, assistenziali ed educativi che le nostre comunità ci propongono, individuando un nuovo modello di relazione , ritenendo che solo un efficace partnerariato possa permetterci di superare le difficoltà.
Enti pubblici , e cooperazione sociale assieme , costruendo un nuovo modello di relazione possono fare di questo territorio, in un momento come l’attuale , un avanguardia nel panorama regionale e perché no nazionale.
La ristrutturazione del welfare state è sicuramente una delle priorità sulle quali costruire il rilancio dei territori e Arsicoop e le cooperative sociali che rappresenta si propongono promotori di un’iniziativa politica che spinga nella direzione del’innovazione , consapevoli delle risorse di partenza della quali si può disporre , consapevoli del fatto che il welfare crea occupazione e certi che la nostra provincia deve continuare a distinguersi per efficienza ed efficacia nei servizi sociali, assistenziali ed educativi , laddove la crescita e lo sviluppo del territorio non è solo crescita economica ma deve essere anche crescita sociale.