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SIENA. Prosegue l’azione della Guardia di Finanza nel contrasto dell’evasione fiscale collegata agli affitti in nero, portando alla luce oltre ottocentomila euro evasi al fisco. Il pool di finanzieri che si dedica ormai da tempo esclusivamente a combattere tali illeciti tributari conduce la sua azione di vigilanza in modo sistematico, svolgendo anche un’importante funzione di prevenzione vista la progressiva crescita dei contratti di affitto regolarmente registrati nel 2009 (+ 30% rispetto al 2008).
Il tema delle locazioni irregolari è così rilevante che la Prefettura di Firenze ha inserito per l’anno in corso, nell’ambito delle azioni di contrasto nei confronti di reati a sfondo economico-finanziario, anche l’obiettivo degli affitti in nero, che arrecano gravi danni all’economia del territorio, alla regolarità degli scambi, alla regolare concorrenza del mercato e alle casse dell’erario.
A livello legislativo si è dato un ulteriore giro di vite prevedendo il sequestro e la successiva confisca dell’immobile, qualora affittato in favore di un cittadino extracomunitario irregolare o clandestino.
Nei primi 4 mesi dell’anno sono stati passati al setaccio le proprietà immobiliari di oltre 30 soggetti, individuando altri 40 appartamenti concessi in locazione senza un regolare contratto. Nella maggior parte dei casi si tratta di abitazioni nel pieno centro storico di Siena. Al termine degli accertamenti è stata ricostruita e denunciata un’evasione fiscale complessiva per un valore pari a circa 800.000 euro.
Un’enorme massa di dati raccolti da oltre un anno e mezzo attende di essere sviluppati ed incrementati con altre informazioni raccolte sul territorio. Diverse, infatti, sono le fonti di provenienza delle informazioni: inoltro di questionari agli studenti “fuori sede”, monitoraggio sul territorio avviando un “porta a porta” efficace e speditivi, congiunto ad un sistematico raffronto dei dati raccolti con quelli in possesso degli enti locali (es.: tariffa di Igiene Ambientale, I.C.I., utenze domestiche come luce, acqua, gas). Dopo un’analisi comparata delle varie risultanze partono accertamenti mirati e selettivi. Pochi i margine di errore.
A farne le spese proprio di recente è stata una coppia di proprietari di un appartamento concesso in locazione ad una cittadina straniera che, dopo alcuni diverbi, ha deciso di vuotare il sacco: per quattro anni sono stati stipulati, ma non registrati, falsi comodati al posto di un regolare contratto di affitto. In realtà ai proprietari è stato corrisposto ogni mese un corrispettivo in contanti di 350 euro.
I dati forniti dall’Agenzia delle Entrate hanno registrato un affievolimento delle registrazioni di contratti “agevolati”, tipica formula utilizzata per l’affitto agli studenti. Considerato che i contratti “agevolati” sono particolarmente convenienti e consentono al proprietario non solo un risparmio ai fini dell’Imposta di registro ma anche ai fini Irpef ed ICI che passa da dal 7°% al 4°%. Anche per gli inquilini sono previste delle agevolazioni in termini di detrazioni fiscali per i canoni di locazione pagati.
Nel passato a Siena sono emersi diversi “contratti agevolati” irregolari per la mancata registrazione di alcuni inquilini o per la carenza dei requisiti previsti dal decreto ministeriale 30 dicembre 2002 (certificazioni universitarie, documentazione amministrativa e tecnica di sicurezza impianti, certificato di collaudo e certificazione energetica, ecc..). In tali frangenti non sono state riconosciute le agevolazioni riconducendo la situazione di fatto ad ordinari contratti di locazione.
A fronte di tale scenario, i controlli in atto delle Fiamme Gialle tendono a dissuadere pratiche evasive consistenti nella stipula di contratti agevolati ad un canone di locazione inferiore (mediamente del 50%), in cui il proprietario di casa intasca in nero almeno metà della retta in cambio di un piccolo sconto sul prezzo.
Alcuni locatori che simulano l’esistenza di contratti di comodato d’uso gratuito dietro i quali si cela in realtà un rapporto di locazione vero e proprio. Adottando tali escamotage, i proprietari di immobili si assumono pesanti rischi di fronte al fisco che può legittimamente presumere la preesistenza di un contratto di locazione irregolare, della durata di almeno quattro annualità e per un prezzo pari a circa 400 Euro mensili a posto letto recuperando l’imposta complessivamente evasa ed applicando le relative sanzioni nonché, in caso di registrazioni “parziali”, contestando anche un’infedele dichiarazione dei redditi, oltre alle violazioni all’imposta di registro.
Il tema delle locazioni irregolari è così rilevante che la Prefettura di Firenze ha inserito per l’anno in corso, nell’ambito delle azioni di contrasto nei confronti di reati a sfondo economico-finanziario, anche l’obiettivo degli affitti in nero, che arrecano gravi danni all’economia del territorio, alla regolarità degli scambi, alla regolare concorrenza del mercato e alle casse dell’erario.
A livello legislativo si è dato un ulteriore giro di vite prevedendo il sequestro e la successiva confisca dell’immobile, qualora affittato in favore di un cittadino extracomunitario irregolare o clandestino.
Nei primi 4 mesi dell’anno sono stati passati al setaccio le proprietà immobiliari di oltre 30 soggetti, individuando altri 40 appartamenti concessi in locazione senza un regolare contratto. Nella maggior parte dei casi si tratta di abitazioni nel pieno centro storico di Siena. Al termine degli accertamenti è stata ricostruita e denunciata un’evasione fiscale complessiva per un valore pari a circa 800.000 euro.
Un’enorme massa di dati raccolti da oltre un anno e mezzo attende di essere sviluppati ed incrementati con altre informazioni raccolte sul territorio. Diverse, infatti, sono le fonti di provenienza delle informazioni: inoltro di questionari agli studenti “fuori sede”, monitoraggio sul territorio avviando un “porta a porta” efficace e speditivi, congiunto ad un sistematico raffronto dei dati raccolti con quelli in possesso degli enti locali (es.: tariffa di Igiene Ambientale, I.C.I., utenze domestiche come luce, acqua, gas). Dopo un’analisi comparata delle varie risultanze partono accertamenti mirati e selettivi. Pochi i margine di errore.
A farne le spese proprio di recente è stata una coppia di proprietari di un appartamento concesso in locazione ad una cittadina straniera che, dopo alcuni diverbi, ha deciso di vuotare il sacco: per quattro anni sono stati stipulati, ma non registrati, falsi comodati al posto di un regolare contratto di affitto. In realtà ai proprietari è stato corrisposto ogni mese un corrispettivo in contanti di 350 euro.
I dati forniti dall’Agenzia delle Entrate hanno registrato un affievolimento delle registrazioni di contratti “agevolati”, tipica formula utilizzata per l’affitto agli studenti. Considerato che i contratti “agevolati” sono particolarmente convenienti e consentono al proprietario non solo un risparmio ai fini dell’Imposta di registro ma anche ai fini Irpef ed ICI che passa da dal 7°% al 4°%. Anche per gli inquilini sono previste delle agevolazioni in termini di detrazioni fiscali per i canoni di locazione pagati.
Nel passato a Siena sono emersi diversi “contratti agevolati” irregolari per la mancata registrazione di alcuni inquilini o per la carenza dei requisiti previsti dal decreto ministeriale 30 dicembre 2002 (certificazioni universitarie, documentazione amministrativa e tecnica di sicurezza impianti, certificato di collaudo e certificazione energetica, ecc..). In tali frangenti non sono state riconosciute le agevolazioni riconducendo la situazione di fatto ad ordinari contratti di locazione.
A fronte di tale scenario, i controlli in atto delle Fiamme Gialle tendono a dissuadere pratiche evasive consistenti nella stipula di contratti agevolati ad un canone di locazione inferiore (mediamente del 50%), in cui il proprietario di casa intasca in nero almeno metà della retta in cambio di un piccolo sconto sul prezzo.
Alcuni locatori che simulano l’esistenza di contratti di comodato d’uso gratuito dietro i quali si cela in realtà un rapporto di locazione vero e proprio. Adottando tali escamotage, i proprietari di immobili si assumono pesanti rischi di fronte al fisco che può legittimamente presumere la preesistenza di un contratto di locazione irregolare, della durata di almeno quattro annualità e per un prezzo pari a circa 400 Euro mensili a posto letto recuperando l’imposta complessivamente evasa ed applicando le relative sanzioni nonché, in caso di registrazioni “parziali”, contestando anche un’infedele dichiarazione dei redditi, oltre alle violazioni all’imposta di registro.