ROMA. Il tribunale del Riesame di Roma ha confermato il maxisequestro di beni per 400 milioni di euro di proprietà del presidente del Siena Giovanni Lombardi Stronati, accusato di appropriazione indebita ed emissione di fatture false per un giro di truffe immobiliari.
Il Riesame ha anche respinto la richiesta di dissequestro dello storico teatro romano Ambra Jovinelli, di una villa in Sardegna, quadri di Picasso e Modigliani. Il teatro romano, gestito da un’altra società e diretto da Serena Dandini, non ha mai chiuso i battenti.
L’inchiesta, che vede complessivamente otto persone indagate, riguarda una serie di operazioni immobiliari e di compravendite attuate, secondo la procura, con il sistema delle cosiddette “scatole vuote” per una distrazione dalle società di 194 milioni di euro. “Siamo pronti a risolvere tutti i problemi con l’Agenzia delle entrate, che di fatto hanno originato l’inchiesta e il successivo sequestro. La nostra volontà è quella di chiarire”., ha affermato Alessandro Diddi, difensore del patron del Siena. “La Procura è informata di ogni nostra iniziativa – ha aggiunto l’avvocato – La scelta di appellare il provvedimento del gip era dovuta alla necessità di poter avere visione di tutta la documentazione, necess aria anche per portare avanti il procedimento amministrativo che riguarda l’erario”.
Il Riesame ha anche respinto la richiesta di dissequestro dello storico teatro romano Ambra Jovinelli, di una villa in Sardegna, quadri di Picasso e Modigliani. Il teatro romano, gestito da un’altra società e diretto da Serena Dandini, non ha mai chiuso i battenti.
L’inchiesta, che vede complessivamente otto persone indagate, riguarda una serie di operazioni immobiliari e di compravendite attuate, secondo la procura, con il sistema delle cosiddette “scatole vuote” per una distrazione dalle società di 194 milioni di euro. “Siamo pronti a risolvere tutti i problemi con l’Agenzia delle entrate, che di fatto hanno originato l’inchiesta e il successivo sequestro. La nostra volontà è quella di chiarire”., ha affermato Alessandro Diddi, difensore del patron del Siena. “La Procura è informata di ogni nostra iniziativa – ha aggiunto l’avvocato – La scelta di appellare il provvedimento del gip era dovuta alla necessità di poter avere visione di tutta la documentazione, necess aria anche per portare avanti il procedimento amministrativo che riguarda l’erario”.