Importanti partecipazioni come Fises ed Enoteca potrebbero passare sotto la gestione maremmana
di Red
SIENA. I tagli del governo, o spending review che dir si voglia, toccheranno il sistema delle province e, purtroppo per Siena, provocheranno l’abolizione dello status per la città del Palio. Tra le conseguenze, non di scarsa importanza, ci sarà la chiusura della CCIAA di Piazza Matteotti e il trasferimento di proprietà delle sue funzioni e delle sue partecipate. Tra l’altro una delle discriminanti di cui si discute è di mantenere in vita le Camere con più di 40.000 imprese iscritte; al 31/12/2010 quelle senesi risultavano essere 37.207, quindi bocciati anche in questo caso.
Le Camere di Commercio italiane rastrellano, grazie ai versamenti obbligatori dei loro iscritti, circa 1,2 miliardi di euro. Cifra imponente, autogestita dalle organizzazioni imprenditoriali grazie alla legge Bassetti, che le pone al di fuori del perimetro della Pubblica Amministrazione. Non sono peraltro costrette a pubblicare i propri bilanci, che per lo più rimangono “oscuri se non nei grandi numeri aggregati”. Siena non fa eccezione, pubblica solamente un bilancio sociale che dice molto ma non spiega nulla, nemmeno la quantità di soldi materialmente gestiti: ma almeno non rientra nel gruppo delle Camere in rosso come, tanto per fare un esempio che ci interessa direttamente, la CCIAA di Grosseto a cui quella di Siena sarà molto probabilmente accorpata.
Un sacrificio doppiamente importante, per cui passerebbero in Maremma la Fises, l’Enoteca Italiana, Promosiena, le quote di Aeroporto di Ampugnano, e Fondazioni come Qualivita e Musei Senesi. Un lungo elenco di poltrone in consigli di Amministrazione per potenti e amici, tasselli che sono stati fino ad ora logisticamente fondamentali per la politica locale. Per tacere, se alla fine nell’accorpamento finisse anche Arezzo, che avrebbe i numeri (secondo come si leggono: col censimento ultimo no, con le statistiche ultime si) per conservarsi provincia.
Ma non c’è dibattito sull’argomento, le stanze senesi sembrano non preoccupate circa il futuro della CCIAA d Piazza Matteotti. Almeno Sienambiente ha affrontato direttamente la nascita dell’Area Vasta nella raccolta e trattamento dei rifiuti divenendo capofila dell’associazione Progetto 6 che ha vinto l’appalto per la gestione nei prossimi tre anni. In questo caso Siena eccelle. Nel futuro delle Camere di Commercio, invece, si profila la redistribuzione dei finanziamenti Fises a scapito del territorio d’origine. Oppure di mettere in mano al giovane Montecucco la gestione sulle vigne secolari del Chianti.