SIENA. E’ stata per decenni preside all’istituto Bandini. La professoressa Lydia Gori è morta ad oltre cento anni di età lasciando in molti studenti e professori che l’hanno conosciuta dei ricordi molto intensi. Una donna decisa che alla scuola ha dato molto. Gli studenti che hanno preceduto gli anni della contestazione la ricordano come una preside dal polso fermo. Erano gli anni in cui al Bandini di via Tommaso Pendola i ragazzi, molti futuri montepaschini, dovevano indossare giacca e cravatta, altrimenti a scuola non entravano. Le ragazze invece dovevano avere in classe il grembiule nero che ne nascondeva le forme che i compagni di classe potevano solo immaginare.
Erano anni in cui la scuola aveva un suo ruolo educativo fondamentale, riconosciuto dalle famglie e dalla società in genere.
Una scuola peraltro forse con troppe incrostazioni e troppo sicura delle sue verità.
Con il tempo, con il cambiamento del dopo sessantototto la professoressa Gori si era un po’ addolcita per quanto riguarda la forma. Ma nella sostanza era una persona che ancora gestiva la sua scuola con grande impegno e decisione. Oltre che nei confronti dei ragazzi anche degli insegnanti. Una donna che aveva una mente molto lucida fino ad età avanzata. E non era infrequente che riconoscesse qualche ex alunno che magari non vedeva da anni, chiamandolo per nome e cognome.
Domani mattina (7 aprile) si svolgeranno i funerali nella sua contrada, la Civetta che le aveva fatto una gran festa per i suoi centro anni.
(Nella foto la preside Gori durante una gita scolastica al lago di Garda negli anni sessanta)
Addio alla professoressa Gori: un pezzo di storia scolastica senese
di Augusto Mattioli